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·4 dicembre 2024

Juve, Mauro: «Fagioli non è più indispensabile, sui troppi pareggi dico questo…»

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Le parole di Massimo Mauro, ex calciatore della Juve, sugli ultimi risultati ottenuti dalla squadra bianconera in Serie A. I dettagli

Massimo Mauro ha parlato La Gazzetta dello Sport degli ultimi risultati della Juve in Serie A.

FAGIOLI – «La storia della Juventus insegna che tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile. Basta pensare a Zidane: è stato venduto e non è successo niente, il club ha continuato a vincere e sarà sempre così. Il fatto che Nicolò ora giochi meno non è né per colpe o demeriti suoi, né a causa di Thuram che sta guadagnando sempre più spazio e fiducia nel centrocampo di Motta. Quando vengono lasciati in panchina giocatori che fisicamente stanno bene si tratta solo di scelte tecniche dell’allenatore. Ma ripeto, per me nessuno è indispensabile, tranne Bremer, lui sì che lo era».


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RINFORZI IN ATTACCO – «Giuntoli deve fare i conti con le esigenze di bilancio, senza aumentare il monte ingaggi. Il problema non è avere o non avere un attaccante in più a gennaio. Il punto è fare meglio con la squadra attuale, perché si può e si deve. Se a Lecce gioca Vlahovic o non gioca il serbo oppure va in campo qualcun altro, devi vincere. E questo è un discorso che va oltre le riflessioni sui rinforzi che potranno arrivare durante la finestra di mercato invernale».

OBIETTIVI DOPO LECCE – «Quel pari ha fatto emergere il problema della gestione dei momenti complicati della partita. E non mi vengano a dire che la formazione di Motta non era superiore agli avversari. Comunque, al di là di com’è andata, il pareggio del Via del Mare non può far cambiare idea sul buon lavoro fatto dalla società. La strada, nonostante la sfortuna con gli infortuni, mi sembra quella giusta.

La Juventus può e deve arrivare tra le prime quattro, anche con gli elementi che ha ora a disposizione. È vero che la concorrenza non manca; l’Inter, il Napoli, l’ Atalanta stanno facendo una stagione importante, hanno tanti giocatori e sono più strutturate perché non sono cambiate quanto e come la Juventus, dal campo all’allenatore. Sono stati spesi tanti soldi ma si sono anche risolti diversi contratti onerosi. Tornando alla questione quarto posto, sarebbe un grosso problema non centrare questo obiettivo».

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