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·25 maggio 2024

🟤 Juric: “Non ho rimpianti, ma orgoglio. Serviva una positività diversa…”

Immagine dell'articolo:🟤 Juric: “Non ho rimpianti, ma orgoglio. Serviva una positività diversa…”

L’allenatore del Torino, Ivan Juric, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita di Serie A con l’Atalanta. Di seguito le sue parole riportate da TMW:

LA FINALE DELL’ATALANTA – “E’ stata una gara molto dura, sono stati molto bravi in difesa e in attacco sono stati cinici e determinanti. Hanno fatto una partita da finale, perfetta”.


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L’APPROCCIO – “E’ sempre uguale, tanto gioco uno contro uno e l’approccio solito di quando affronti una squadra con il 3-4-3 come il Bayer”.

BELLANOVA, BUONGIORNO E RICCI IN NAZIONALE – “Soddisfazione e orgoglio, hanno tante possibilità di andare. Era tanto tempo che non capitava che tre giocatori del Toro andassero all’Europeo, dovremo essere tutti orgogliosi”.

L’OBIETTIVO DI DOMANI – “L’obiettivo è vincere, ce lo siamo prefissati. Contro il Milan grande prestazione sotto tutti i punti di vista, vogliamo ripeterci e vedere cosa capita con la Fiorentina”.

L’INFERMERIA – “Manca Rodriguez, non può giocare dall’inizio per un problema alla caviglia. Ma lo porto, vedremo se servirà a gara in corso. Formazione è la stessa del Milan, sono rimasto soddisfatto di tutti. Vorrei ripetere la stessa squadra togliendo Rodriguez”.

L’ATALANTA – “Negli anni, ho sempre avuto la stessa interpretazione. Giocheremo come al solito facendo il nostro calcio, cercando di prevalere nei contrasti e nel gioco. Loro hanno tanti giocatori da cambiare e ruotare, se non gioca Zappacosta c’è Holm. Sarà difficile perchè hanno entusiasmo, noi dobbiamo avere grande voglia di fare risultato”.

LO STATO D’ANIMO – “Lo stato d’animo è la preparazione della partita, cercando di vincere. Sono molto contento di ciò che abbiamo fatto, sarebbe la ciliegina sulla torta vincere e fare più punti dell’anno scorso. Penso solo a fare il meglio della partita”.

GASPERINI – “L’ho sentito prima della partita, sa quanto sono felice per lui e quanto significhi lui per me”.

IL PROGETTO ATALANTA – “Parte tutto dal settore giovanile, Gasperini ha riconosciuto la forza dei giocatori e hanno fatto tante plusvalenze e grande capacità di reinvestire bene, costruire lo stadio e il centro sportivo. Il primo impulso sono stati gli investimenti del settore giovanile che hanno portato tanti soldi per rinnovarsi bene. Vanno d’accordo la famiglia e Gasperini, è questo secondo me. In questi tre anni noi abbiamo fatto passi molto importanti, a prescindere dal risultati abbiamo giovani interessanti ed è un buon punto per crescere ulteriormente”.

CONSIGLIO PER CAIRO – “Non gli dico niente. Se vendi, devi essere bravo a comprare giocatori forti e ricostruire, oppure se vuoi tenerli devi mettere altri giocatori e sulla carta diventi più forti. Ma dipende anche se i giocatori vogliono rimanere”.

PELLEGRI – “Quando si subiscono tanti infortuni e lasciano il segno con paure, ti portano altri infortuni. A volte sta bene, ha fatto due grandi prestazioni, ma il mio dispiacere è non averlo avuto sempre a disposizione. Deve trovare tranquillità, se lui è quello delle ultime due può diventare un bel giocatore”.

IL TORINO – “Il Toro è un’altra cosa, lo penso anche io. Non può essere questo, è così. Non ho rimpianto, ma tanto orgoglio anche se non si sono incastrate tutte le cose. Magari anche per troppa emotività. Ma si è fatto un lavoro eccezionale per ciò che abbiamo trovato e ciò che lasciamo, ma c’è un enorme disprezzo da parte dei giornali. E ci vuole un’unione enorme di tutte le parti, questo possiamo dire che è mancata. E’ un peccato fare due passi avanti e invece vai indietro: qui ognuno mantiene le sue posizioni e ci si scaglia uno contro l’altro, creando negatività. Avremmo visto un Toro diverso con una positività diversa. Sul lavoro, devo dire che è stato eccezionale e oltre l’immaginabile”.

GIOCA CHI HA AVUTO MENO SPAZIO? – “Facciamo la partita della vita, non ci penso nemmeno a fare queste valutazioni. Non è una passeggiata”.

E’ UN ADDIO O UN ARRIVEDERCI? – “Non so se ho lasciato il segno. E’ vero che non abbiamo vissuto la gioia enorme e mancava poco, ma il viaggio è stato pieno di insidie e cose che si potevano fare. Ora voglio vincere, che i ragazzi dimostrino la loro crescita e poi si vedranno altre cose”.

IL FUTURO – “Non lo so, bisogna valutare tutte le cose”.

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