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Vincenzo Visco·4 dicembre 2022
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Vincenzo Visco·4 dicembre 2022
Non è la prima volta che la stella inglese brilla a Qatar 2022, anzi: Jude Bellingham sta cominciando ad abituarci a prove di altissimo livello, come quella che ci ha regalato nel match contro il Senegal.
Quello che ieri ha stupito non è solo la qualità con cui ha propiziato due dei tre gol segnati dall’Inghilterra, ma quanto sembra già un veterano di questa squadra, come se avesse macinato tante presenze e minuti su palcoscenici così importanti, facendo dimenticare che ha solo 19 anni.
Bellingham, però, non è un 19enne come tutti gli altri. In quello che fa è determinante, ed è diventato subito un maestro.
L’incisività che ha portato al gol di Henderson è spiazzante: ha penetrato la difesa senegalese con una progressione che a guardarla sembra facile, ma non lo è, per rendere semplice – questo sì – il gol al capitano del Liverpool con un assist al bacio.
Sul gol di Kane non ha assistito direttamente l’attaccante Spurs, ma la qualità con la quale ha fatto partire il contropiede dovrebbe valergli la paternità del gol.
Ha approfittato di un errore dei senegalesi, ha galoppato fino alla trequarti attirandosi addosso gli avversari e mettendo Foden e Kane in una situazione di superiorità numerica (qui per vedere l’azione completa).
I primi 45′ di Bellingham sono stati una lezione di calcio, non solo per l’assist e la big chance creata. 96% di passaggi riusciti (più di tutti nel primo parziale, con un solo errore), maggior numero di duelli affrontati, undici , vincendone ben otto; i tre tackle e le quattro palle recuperate fanno solo da contorno.
Una serata perfetta, dove non solo è diventato il secondo teenager ad esordire nella fase knockout di un Mondiale (dietro Owen ad Francia 1998), ma anche il più giovane in assoluto con la maglia dei Tre Leoni a fornire un assist nella stessa fase iridata.
Ci sono pochi dubbi: a Qatar 2022 nessun centrocampista è più forte di lui. Perché chi rende il calcio un gioco semplice, proprio come fa Jude Bellingham, non può non essere il migliore.
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