Footbola
·16 dicembre 2020
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·16 dicembre 2020
Il giocatore più cattivo del nuovo millennio, quello da non incrociare mai sul campo da calcio e neanche in mezzo alla strada: sono pochi i calciatori che sono riusciti a costruirsi una fama così negativa come quella di Joey Barton, un centrocampista dal grandissimo talento ma con il curriculum da perfetto bad boy.
Risse, provocazioni e scatti d’ira hanno scandito la carriera di Barton nella quale spiccano i 77 giorni trascorsi in galera che ha dovuto scontare in seguito a un assalto ai danni di due persone nel centro di Liverpool, alle 5 del mattino. Niente di nuovo per lui che fin da giovane ha dovuto convivere con la rabbia che gli ribolliva dentro: Il Manchester City gli ha perdonato più volte comportamenti scorretti e violenti: dalla sigaretta spenta nell’occhio di un compagno alla scazzottata con un giovane tifoso, dalle esultanze poco decorose alle parole al veleno riservate agli avversari, negli anni Barton ne ha combinate davvero di tutti i colori, ma in campo nessuno era come lui.
Dietro all’aspetto da villian si nascondeva un enorme talento, mai canalizzato nel verso giusto. L’inglese infatti era un centrocampista completo e dalla grande intelligenza calcistica, capace di impostare l’azione e regalare palloni preziosissimi ai compagni. Ma purtroppo il lato oscuro ha preso il sopravvento sulla sua vita, trasformando Barton nel più cattivo tra i cattivi. E noi di Footbola abbiamo deciso di raccontarvi la sua storia attraverso alcuni episodi iconici vissuti in carriera.
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