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·23 novembre 2024
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L’ex calciatore, con una lunga carriera in Italia tra Ternana, Fiorentina, Lazio, Inter, Parma e Cesena, ha rilasciato dichiarazioni sconvolgenti nel podcast Vamo a Calmarno, denunciando di aver partecipato involontariamente ad almeno tre partite truccate durante la sua esperienza italiana.
Luis Jimenez, oggi 40enne, ha puntato il dito contro la presenza di “mafia” nel calcio italiano dei suoi tempi, sostenendo che tali episodi non gli erano mai capitati in Cile.
Un episodio specifico riguarda una partita con la Ternana, dove segnò un gol entrando dalla panchina. Il gesto scatenò la rabbia del portiere della sua squadra, che si lamentò perché c’era un accordo per un pareggio a reti inviolate. Jimenez, ignaro dell’intesa, si sentì frustrato per non essere stato informato. Un altro caso riguarda un match contro l’Atalanta nel 2004, presumibilmente il pareggio 1-1 del 21 dicembre 2003 in Serie B. Dopo aver guadagnato un rigore, Jimenez notò il malcontento generale, persino tra i suoi compagni, che sapevano dell’accordo per evitare ulteriori gol.
Jimenez ha spiegato che questi episodi furono per lui un trauma, specie agli inizi della carriera, quando cercava di farsi un nome nel calcio italiano. Ha inoltre sottolineato come la situazione sia migliorata negli anni grazie alle punizioni inflitte a calciatori e dirigenti coinvolti, sebbene le sue parole, pesanti e da verificare, potrebbero riaccendere i riflettori sul problema del calcioscommesse in Italia. Non si esclude che la Giustizia sportiva possa aprire un’indagine per far luce su queste accuse.
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