Ivano Bordon: «Sono felice, l’Inter mi ha messo nella Hall of Fame dei portieri. Non è vero che Bersellini era un duro. Una volta ci ha parlato di un film per convincerci» | OneFootball

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Calcionews24

·12 aprile 2025

Ivano Bordon: «Sono felice, l’Inter mi ha messo nella Hall of Fame dei portieri. Non è vero che Bersellini era un duro. Una volta ci ha parlato di un film per convincerci»

Immagine dell'articolo:Ivano Bordon: «Sono felice, l’Inter mi ha messo nella Hall of Fame dei portieri. Non è vero che Bersellini era un duro. Una volta ci ha parlato di un film per convincerci»

Le parole di Ivano Bordon, ex portiere dell’Inter, sulla sua carriera in nerazzurro ed i ricordi con il club. Tutti i dettagli in merito

Ivano Bordon ha attraversato la storia del calcio in qualità di portiere e, successivamente, di preparatore di chi è venuto dopo di lui. A La Gazzetta dello Sport ha ripercorso i momenti salienti del suo percorso.

QUANDO HA INIZIATO A DIVERTIRSI«Prestissimo, a Marghera dove sono nato. Mi diverto anche adesso, con il mio libro scritto con Jacopo Dalla Palma. Mi chiamano nei piccoli paesi e nei club per raccontare il mio calcio. Bei posti, recentemente sono stato nel Delta del Po, a Porto Tolle. Ci sono andato volentieri per ricordare un caro amico, Ottorino Veronese, che giocava con me nelle giovanili dell’Inter. Anche lui portiere, bravissimo ma sfortunato. Si è fatto male, ha giocato un po’ in serie C con il Rimini e ha smesso presto».LA CARRIERA«Sono stato fortunato. Ho vinto, conosciuto gente, ho fatto qualche record. Un sondaggio dei tifosi interisti mi ha inserito nella Hall of Fame dei migliori portieri di sempre, assieme a Zenga, Toldo, Pagliuca e Julio Cesar».I PORTIERI DI OGGI«Tutti bravi, come dice il mio maestro Lido Vieri. Maignan, De Gea, Meret, Carnesecchi, Di Gregorio… E il Sommer della mia grandissima Inter. Fa piacere. Segno che ho lasciato buoni ricordi, fra Inter e Samp. Mio padre lavorava in una fabbrica di mattoni refrattari, io sono salito in cima al mondo».BERSELLINI ERA UN DURO«Ma no. Era un grande uomo e non lo dico perché con lui sono arrivato in Nazionale. Sì, Eugenio era severo, qualche volta duro. Ma un educatore, sempre chiaro e onesto».BERSELLINI QUANDO SI BLOCCO’ IL RISCALDAMENTO IN RITIRO«Fa una faccia che non ti dico: “Cooosa? Voi siete dei giocatori con vantaggi e benefici. Avete visto “L’albero degli zoccoli”? Bene, guardatelo e provate a pensare a quei contadini, ai loro stenti e ai sacrifici per dare da mangiare ai figli. Avete freddo? Una coperta in più e buonanotte”».

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