Italiano: “Si riparte da zero, spero di vedere la stessa voglia, concentrazione ed empatia coi tifosi. A Roma andrà tenuta la spina sempre attaccata” | OneFootball

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·22 agosto 2025

Italiano: “Si riparte da zero, spero di vedere la stessa voglia, concentrazione ed empatia coi tifosi. A Roma andrà tenuta la spina sempre attaccata”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Roma-Bologna, gara valida per la 1^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 20:45.


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Da Roma a Roma: si riparte – «Nella passata stagione siamo stati strepitosi ad aggiungere una Coppa Italia alla bacheca del Bologna, abbiamo fatto la storia e ricevuto complimenti, ma ora ricomincia tutto da zero. Non dobbiamo andare in giro a dire che siamo quelli che si sono comportati in maniera egregia l’anno scorso, dobbiamo azzerare. In ritiro siamo stati altalenanti in alcune amichevoli ma ripartiamo con identica voglia e l’intenzione di riproporre lo stesso pensiero calcistico dello scorso anno. È vero, se ne sono andati giocatori importanti, ma ne sono stati aggiunti di altri molto validi che proveremo ad inserire in fretta. E cercheremo di dare fastidio a tutti, alimentando l’empatia che si è creata con la gente di Bologna».

Spina sempre attaccata – «Il mio campanello d’allarme è far capire ai ragazzi di mantenere sempre il focus attivo. Nel momento in cui abbiamo un atteggiamento diverso diventiamo una squadra vulnerabile, con alcuni meccanismi che appaiono non oliati, e facile da penetrare. Dobbiamo curare meglio la fase di non possesso e cercare di non far riaffiorare le difficoltà iniziali dello scorso anno».

Uno per tutti, tutti per uno – «Non ci sono particolari richieste da fare né da ricevere, semplicemente tutti insieme dobbiamo alimentare il rapporto che si è creato e mantenere quell’entusiasmo. Ai nuovo acquisti ho detto che sono arrivati in un ambiente che da poche parti hanno visto: non dobbiamo disperdere tutto ciò, anzi, rimanere diventare un nostro punto di forza».

Un passo alla volta – «Andremo a step. Intanto dovremo concentrarci sui primi quattro-cinque mesi, fino a gennaio, cercando di essere al top e rimanere dentro a tutte le competizioni: il nostro obiettivo iniziale sarà completare il primo semestre ed essere appunto in corsa su ognuno dei quattro fronti che ci attendono».

Bernardeschi e Ferguson, serve cautela – «Di recente entrambi hanno svolto due allenamenti con la squadra, di cui il primo in parte differenziato. Stanno bene e hanno superato i rispettivi problemi, ma non sono ancora al livello dei compagni. Però hanno grande voglia di tornare in condizione e pian piano metteremo dentro minuti e ritmo fino ad averli al 100%».

Zortea subito convocato – «È reduce da un grande campionato col Cagliari e ha caratteristiche utili per mettere in atto quello che abbiamo in mente. Lo volevamo e siamo contenti di averlo a disposizione, andrà a completare il nostro pacchetto di terzini insieme a De Silvestri e Holm».

Heggem bella scoperta – «L’ho trovato molto carico, a parte i primi giorni in cui era comprensibilmente un po’ spaesato. Un po’ alla volta dovrà entrare dentro alcune letture di situazioni a cui non era abituato, ma cercheremo di metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. A noi serviva un mancino ma lui è bravo anche col destro, quindi ci sarà la possibilità di schierarlo su ambo i lati: è un grande profilo».

È arrivato Rowe – «L’ho incontrato poco fa, ci siamo scambiati qualche battuta io col mio inglese imperfetto e lui col suo italiano povero: speriamo di esserci capiti (sorride, ndr). Gli ho detto che in meno di un mese dovrà imparare la nostra lingua: era con De Zerbi e il suo staff, perciò penso che imparerà in fretta perché alcune basi le ha. È stato un  investimento notevole da parte della società e sono certo che farà bene: ha estro, forza fisica e la qualità che spacca le partite e ti fa vincere i trofei».

Incognita giallorossa – «La Roma ha un nuovo allenatore, dunque avrà bisogno di tempo e pazienza come accaduto a me lo scorso anno. Affronteremo comunque una squadra di valore e qualità, spinta da uno stadio pazzesco. Contro Gasperini abbiamo sempre giocato gare di grande ritmo e intensità: dovremo cercare di essere velenosi al massimo per fargli male, e dietro di tenere la spina attaccata perché loro arriveranno da ogni parte. Mi aspetto una bella partita, uomo su uomo: è questo ciò che abbiamo preparato per cercare di farci trovare pronti».

Fiducia in Castro e Dominguez – «Non devono dimostrarmi nulla, fanno parte della rosa del Bologna e saranno sempre coinvolti, soprattutto giocando quattro competizioni. Lo sanno tutti e l’ho dimostrato nella passata stagione, come sempre chi andrà più piano giocherà meno e chi sarà più in condizione avrà maggiore spazio, questa è la mia filosofia e proseguirò così. Castro è arrivato qui prima degli altri in estate per mettersi in condizione dato che rientrava da un infortunio, deve solo ritrovare fiducia sottoporta. Davanti abbiamo molte soluzioni e tutti sanno che possono essere determinanti, specie nell’era dei cinque cambi».

Paletti UEFA – «Ad oggi resterebbe fuori un giocatore per reparto. Questa è la realtà dei fatti, poi valuteremo da qui alla fine del mercato in base a chi arriverà. Mi è piaciuto moltissimo l’intervento che ha fatto il nostro a.d. Fenucci parlando con staff e giocatori: ha presentato la stagione portando appunto a galla anche la problematica della lista UEFA, da cui alcuni ragazzi saranno esclusi. Chi non ci entrerà si farà trovare pronto per le altre competizioni, purtroppo ci sono delle restrizioni e dobbiamo accettarle».

Immobile è carico – «Anche lui, come Bernardeschi, l’ho visto con tanto entusiasmo. E poi ha grande ritmo e intensità, i suoi dati sono pari a quelli di un ventenne. Io poi non ne faccio una questione di età, quindi con me casca bene. Continua a fare i movimenti che gli hanno permesso di essere il bomber che è stato in tutti questi anni, lo vedo affamato e mi auguro che sia ancora letale davanti alla porta: sono molto felice di averlo a disposizione. Ciro parla molto con i giovani, soprattutto con Castro, e se ‘Santi’ avrà l’intelligenza di apprendere i suoi insegnamenti crescerà moltissimo. Del resto, se ha segnato così, tanto, è perché ha sempre la voglia di un ragazzino».

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