
Zerocinquantuno
·23 maggio 2025
Italiano: “Il Nettuno d’Oro un grande onore, lo condivido con tutto il Bologna. Siamo fieri di aver vinto e regalato emozioni a tanta gente”

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·23 maggio 2025
Questo pomeriggio al centro tecnico Niccolò Galli di Casteldebole il sindaco Matteo Lepore, insieme all’assessore allo sport Roberta Li Calzi, ha conferito a Vincenzo Italiano il Nettuno d’Oro. Alla cerimonia, oltre a tutta la rosa del Bologna, erano presenti il presidente Joey Saputo, l’amministratore delegato Claudio Fenucci, il responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori e il direttore sportivo Marco Di Vaio. Qui di seguito, suddiviso per argomenti principali, il discorso pronunciato dall’allenatore rossoblù, anticipato dalla lettura delle motivazioni da parte dell’assessore.
Introduzione di Li Calzi – «Dopo 51 anni il Bologna FC 1909 ha conquistato la Coppa Italia 2024-2025, trofeo che dà diritto al club di disputare la UEFA Europa League. Il Bologna ha ottenuto questo importante risultato in un anno in cui era chiamato a confermarsi dopo la qualificazione alla Champions League, con una squadra parzialmente rinnovata alla cui guida era arrivato un nuovo allenatore: Vincenzo Italiano. Una sfida non semplice, col campionato iniziato il 18 agosto e davanti 38 partite di Serie A, 8 di Champions e la Coppa Italia. Il tutto con l’obiettivo, se non di fare meglio, almeno di confermare la magica annata 2023-2024. Vincenzo Italiano ha saputo fare tutto questo, ha guidato la squadra nella doppia avventura, portando il BFC ad essere applaudito e rispettato in stadi come Anfield, fino alla vittoria casalinga in rimonta contro il Borussia Dortmund. Il mister ha portato la squadra ad essere rispettata e temuta su ogni campo, fino alla notte magica del 14 maggio 2025. Quella era la notte del tutto o niente, a Roma un filo invisibile univa passato e presente. Un esodo di trentamila bolognesi che si sono riversati nella Capitale, per una festa partita da Ponte Milvio fino allo stadio Olimpico. Vincenzo Italiano, Joey Saputo e l’intera società, i tifosi, in quella notte sono diventata una cosa sola: la comunità di Bologna. Quella comunità ha fatto sì che allo stadio Olimpico, nelle case, nei locali, tre generazioni di tifosi si siano abbracciate. In tanti hanno dedicato la vittoria a nonni, genitori e amici che non ci sono più. E questo perché Bologna è una città che ti resta attaccata come una maglia, che non dimentica le persone».
Nel novero dei migliori – «Ringrazio il sindaco e tutti i consiglieri. Per me è un onore ricevere questa onorificenza, considerati anche i predecessori di grande livello quali premi premi Nobel, cantanti e poeti: mi riempie il cuore di gioia».
We Are One – «Il premio lo voglio condividere con coloro che hanno iniziato questa ‘missione’, suggellata con la vittoria della Coppa Italia: il presidente, i direttori, il mio staff, i ragazzi e le persone che lavorano in questo centro sportivo, perché tutti ci hanno messo qualcosa».
Un percorso straordinario – «Siamo riusciti a regalare un’immensa gioia a tutto il popolo bolognese, portando trentamila tifosi a Roma: ho visto gente piangere e abbracci fra sconosciuti, abbiamo fatto emozionare tante persone ed è per noi motivo d’orgoglio. Come detto, è un premio che mi riempie di gioia e ne sono onoratissimo. Fin dal mio arrivo qui sono stato bene con tutti, e insieme abbiamo vissuto un’annata in crescendo: siamo migliorati dopo un momento di difficoltà iniziale, e pian piano siamo cresciuti sempre di più sia a livello individuale sia come collettivo».
Weekend di festa – «Vincere un trofeo così importante ci consentirà di rimanere nella storia del club e della città, e di questo ne siamo fieri. Il popolo rossoblù ci ha spinto dalla prima all’ultima partita e sono convinto che domani allo stadio ci sarà di nuovo tutta Bologna per festeggiare assieme: grazie ancora!».