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·15 gennaio 2025
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L’Inter sta per togliere uno dei due asterischi dalla classifica di Serie A. Prima del recupero della sfida col Bologna Vincenzo Italiano risponde alle domande dei giornalisti.
NUOVO FOCUS – Alle ore 20.45 il fischio d’inizio di Inter-Bologna, valida per la diciannovesima giornata di Serie A. In merito alla sfida Vincenzo Italiano dichiara su Dazn: «Si deve dimenticare quello che non è andato perché giochiamo ogni tre giorni. Analizzare quello che non ci ha permesso di avere qualche punto in più e subito ripartire. Prima la Roma, adesso l’Inter, sono squadre super organizzate e super qualitative e fortissime. Oggi il focus è sull’Inter. Secondo me abbiamo preparato bene la partita, anche se in pochissimo tempo. Cercheremo di battagliare e di fare prestazione, perché se non passi attraverso quelle i risultati è difficili ottenerli».
STRATEGIE – Vincenzo Italiano prosegue: «Le contro mosse e qualche strategia contro l’Inter? Tutto sta nel sbagliare il meno possibile e di non concedergli transizioni. Perché penso che l’Inter sia la squadra che ribalta il campo e fa gol in maniera incredibile. Lì dobbiamo stare molto attenti, soprattutto quando abbiamo la palla noi. Quello è scontato. Poi cercare di far male all’Inter nel momento in cui ti concede qualche situazione e si aprono, perché lo faranno anche loro. Ma, soprattutto, la massima attenzione quando abbiamo noi la palla. Perché il loro blocco basso riparte e ti può fare davvero male. Secondo me Orsolini obbliga il piede opposto, perché a lui piace venire dentro ed è bravo a finalizzare, a parte nell’ultima partita. Anche con Ndoye cercheremo di far male da questo punto di vista».
GLI ATTACCANTI – Vincenzo Italiano conclude: «Castro? Si è sbloccato Dallinga. Volevamo quello, lo aspettavamo da tanto tempo. Abbiamo due attaccanti che ci possono dare tantissimo. L’alternanza ci sta, perché l’abitudine a giocare ogni tre giorni non ce l’hanno in tanti. Castro finora si è rivelato davvero un ragazzo interessante. Ha solo 20 anni, qualche errore lo può fare ma la fame e l’ossessione al miglioramento che ha, un allenatore non può vederlo».