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Emilio Scibona·20 novembre 2023
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Emilio Scibona·20 novembre 2023
Con tanta paura e fatica ma anche con un cuore grande l’Italia si qualifica ad Euro 2024. La sfida di Leverkusen contro l’Ucraina finisce 0-0: un risultato che basta per strappare l’undicesima partecipazione alla kermesse continentale.
Dopo un primo tempo combattuto gli azzurri sono chiamati ad una ripresa particolarmente tirata, in particolare nel finale.
Spalletti al 45′ decide di togliere Raspadori per lanciare Scamacca. L’Italia resta alta e prova ad attaccare con l’Ucraina pronta a correre in avanti per cercare il gol. I primi minuti sono frenetici ma privi di occasioni degne di nota ambo le parti.
Il primo vero e proprio tentativo arriva al 57′ con Chiesa che tenta una conclusione a giro da posizione defilata. La palla si spegne a lato. Al 64′ l’Ucraina va ad un passo dal vantaggio. Su una rimessa dalla destra di Konoplya, Di Lorenzo e Donnarumma si fraintendono e la palla vagante in area arriva a Mudryk che da posizione defilata conclude: il portiere azzurro è prodigioso nel murare il tiro.
Al 70′ Zaniolo alza bandiera bianca per un problema all’adduttore: Spalletti lo sostituisce con Politano mettendo in campo anche Cristante al posto di Jorginho. Cinque minuti dopo Chiesa scende a sinistra e mette palla in area: Scamacca si avventa sulla sfera ma ha poco spazio per angolare e Trubin chiude lo specchio: l’esterno della Juventus dopo una partita di spunti e corsa lascia il campo all’81’ a Kean.
Il neo-entrato ha una buona opportunità a pochi secondi dal suo ingresso ma dopo aver condotto palla ha calciato dal limite, venendo murato, invece che servire Politano smarcato sulla destra. I minuti finali sono connotati da tanta tensione e un gioco costantemente rotto. L’Ucraina si rivede dalle parti di Donnarumma con Sudakov, il cui tiro dal limite non impensierisce troppo il portiere azzurro.
All’inizio dei 5 minuti di recupero Spalletti toglie Politano mettendo Darmian e passando alla difesa a 3. Al 91′ l’Italia rischia tantissimo per un contatto in area più che sospetto di Cristante, che colpisce al piede Mudryk. Gil Manzano, che ha fischiato pochissimo, lascia correre e il VAR non interviene: l’episodio farà però sicuramente discutere.
Al fischio finale l’Italia può tirare un enorme sospiro di sollievo: gli azzurri potranno difendere il titolo conquistato due anni e mezzo fa a Wembley.