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Emilio Scibona·21 giugno 2024

🇮🇹 Italia, notte da incubo: il dato sui tiri è il peggiore di sempre 😱

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Non è il risultato di 1-0 a essere grave, perché una sconfitta ci può stare contro una Spagna così, quanto per il modo in cui è maturato.

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Spagna-Italia rientra in quella casistica di partite in cui il risultato rispecchia l’andamento della gara in modo parziale: l’1-0 è sostanzialmente espressione della grande performance di Donnarumma (qui l’approfondimento sulla sua gara), l’unico a raggiungere la sufficienza nell’11 azzurro con 8 parate, di cui 4 su tiri partiti dall’interno dell’area di rigore.


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In questo senso i numeri forniscono un’istantanea perfetta di quella che è stata la discrepanza tra le “Furie Rosse” e gli azzurri. Impressionante in particolare la differenza nei tiri (20 a 4) e gli expected goals: 1.90 degli spagnoli contro i nostri 0.17 (con un solo tiro nel primo tempo).

L’enorme sofferenza difensiva è riflesso della qualità e degli enormi meriti della Spagna ma l’assoluta sterilità offensiva invece racconta delle difficoltà avute dalla nostra nazionale che, in fase di costruzione, ha sbagliato giocate basilari. Quattro tiri, di cui solo uno in porta: mai l’Italia ha creato così poco in una competizione internazionale.

Senza dimenticare e anzi sottolineando i meriti della Spagna resta la prova sbiadita di una squadra che si è compressa sulle sue difficoltà sin dall’inizio, senza riuscire a reagire, a differenza di quanto era accaduto nella sfida contro l’Albania nella quale, al di là del valore nettamente inferiore della squadra di Sylvinho rispetto alle “Furie Rosse”, la nazionale azzurra aveva rialzato la testa.

L’esame di maturità dell’Italia finisce con una bocciatura ma c’è per fortuna ancora la possibilità di poter rimediare: la prima lezione da imparare è che servirà uno spirito nettamente diverso anche perché la Croazia (giunta pure lei all’ultima spiaggia ma con la marea ancora più incombente) di argomenti da opporre ne ha tanti.