Calcionews24
·13 novembre 2021
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Due rigori sbagliati contro la Svizzera, due pari che dovevano essere vittorie, le stesse mani a coprirsi la faccia. Anche ieri Jorginho ha floppato, venendo circondato immediatamente dall’affetto dei compagni. Non è stato un saltello a fregarlo e a fregarci, questa volta: da quell’errore di inizio settembre, Jorginho ha cambiato modo di calciare dal dischetto. Ormai lo conoscevano, doveva trovare nuove strade. E le aveva cercate, anche trovate, sembrava: tre rigori su tre con il Chelsea, per questo non ha avuto dubbi, prima di alzare quella palla che non sembrava neanche calciata da lui, tanto era diversa da tutte le altre.
La Gazzetta dello Sport scrive: «Ci siamo ingolfati proprio quando serviva tornare a correre: nelle ultime due partite dell’Europeo la benzina rimasta era bastata per arrivare in qualche modo a destinazione, anche se il motore sobbalzava già un po’. Poi, quando sul navigatore abbiamo rimesso la destinazione Qatar, il sospetto è diventato certezza: l’Italia ha scoperto tutto il peso che ha la fatica di fare gol. L’assenza di un centravanti che sappia essere sentenza».
Bulgaria, Svizzera, Svizzera: due gol segnati e tre punti, chissà per quanto rimpiangeremo queste astinenze, e di questo non si potrà dare la colpa solo a Jorginho. Dalla semifinale dell’Europeo con la Spagna in poi l’Italia non ha trovato la gioia assoluta al 90’ in sei delle ultime otto gare giocate. Abbiamo battuto la Lituania e il Belgio in una finalina (di Nations League): valore assoluto, quasi zero. Nelle altre sei gare, cinque pareggi e una sconfitta. Ma soprattutto: appena cinque gol segnati. Quanti da un centravanti? Zero. Due reti di Chiesa (con la Spagna e la Bulgaria), anche ieri sera quello che ci ha provato di più, alla fine. E poi una rete di Bonucci (con l’Inghilterra) una di Lorenzo Pellegrini (con la Spagna) e una di Di Lorenzo, ieri sera.