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·22 luglio 2025
Italia Femminile, Morace: «Siamo una squadra in crescita, ecco i meriti di Soncin; Girelli? Maturata molto»

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·22 luglio 2025
Italia femminile-Inghilterra non è mai una partita come le altre. Lo sa bene Carolina Morace, leggenda del calcio femminile e oggi opinionista Rai, che vivrà questa sera la semifinale degli Europei da una prospettiva unica: in casa con la moglie inglese Nicola Williams, ex vice della CT Milena Bertolini. Un duello personale prima ancora che sportivo, carico di emozioni e memorie. Morace ha raccontato a Tuttosport il clima in famiglia e le sensazioni della vigilia. Tra aneddoti familiari, sfottò coniugali e un pizzico di scaramanzia, la sfida di Wembley si tinge anche di toni privati. Di seguito le sue parole.
CRESCITA E MESSAGGIO ALL’AVVERSARIO – «Il percorso di una squadra che ha dimostrato di essere cresciuta molto dal punto di vista fisico e che ha l’atteggiamento di chi vuole mandare sempre un chiaro messaggio all’avversario: “Non ho paura, sono forte anche io”».
IL MERITO DI SONCIN – «Ha portato un pressing ultra offensivo: vedo una squadra che cerca sempre di recuperare palla il più avanti possibile e di verticalizzare».
COS’HA DI SPECIALE GIRELLI – «Cristiana è maturata molto: sa stare sempre meglio in campo, segue l’azione nel modo corretto e i due gol alla Norvegia ne sono la dimostrazione».
ALTRE AZZURRE CHE L’HANNO COLPITA – «Nell’Italia non c’è una Bonmati, per intenderci, ma a fare la differenza è il collettivo: ci sono buone individualità in tutti i reparti, ma ciò che emerge è la capacità del gruppo di leggere la partita, di impegnarsi nello stesso modo. Che poi rispecchia la nostra cultura: queste ragazze amano il calcio e non solo lo giocano, ma lo guardano, lo studiano».
COME È STATA FERMATA GRAHAM HANSEN – «Lei è strepitosa, ma le azzurre hanno avuto il grande merito di essere efficaci sulle occasioni create e in partite così quando hai un’occasione “devi” segnare».
COSA SERVIRÀ CONTRO L’INGHILTERRA – «Assolutamente. E sarà ancora più importante. E non solo per le forze in campo, anche se la loro rosa soprattutto in fase offensiva è di grande spessore».
LA FORZA DELLA NAZIONALE INGLESE – «L’Inghilterra è forte perché ha un progetto forte: la squadra di Wiegman è la punta di diamante di una progettualità e di investimenti lungimiranti, conta su una filiera di Nazionali giovanili molto ricca, su un campionato, la Women’s Super League, tra le più competitive, se non la più competitiva, in Europa. Si fonda su un movimento da 176.000 tesserate. Questa è la forza che hanno rispetto a noi».
COSA MANCA ANCORA ALL’ITALIA – «Ma non in modo abbastanza consistente: mancano ancora quella progettualità e quegli investimenti che sono l’unico modo per aumentare i numeri alla base, che oggi si attestano sotto le 50.000 unità, e continuare a crescere. Basta guardare le altre semifinaliste: la Germania ha 800.000 tesserate, la Spagna oltre 100.000».
IL SUO CONSIGLIO ALLA SQUADRA – «Devono stare tutte attente alla fase difensiva, da Girelli a Giuliani, tutte devono sentirsi parte. Per fare in modo che Bronze la palla non la riceva, scongiurando il rischio di duelli…».
REAZIONE ALLA NOTIZIA DELLA SFIDA CON L’INGHILTERRA – «Onestamente no! La prima cosa che ho pensato è che io tiferò Italia e mia moglie Inghilterra e che riusciremo a vedere la partita insieme. L’ultima volta andò bene: lei è di origine australiana e al Mondiale 2019 non tifavamo per la stessa squadra in Italia-Australia decisa da Bonansea al 95’. Quella volta andò bene a me perché poi passammo il turno…».
COSA PENSA SUA MOGLIE SULL’ESITO DELLA SFIDA – «Ho chiesto a Nicola se l’Italia può farcela. Mi ha risposto “No way”».
TIFOSA O TECNICO? – «Da entrambi», si sente in sottofondo. «Sarà una serata difficile – sorride Morace – ma io sono fiduciosa».
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