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Vincenzo Visco·25 marzo 2024
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Vincenzo Visco·25 marzo 2024
Il bilancio dell’Italia negli USA è positivo se si guardano i risultati: due vittorie, quattro gol segnati e un clean sheet ottenuto, così come ha confermato anche Spalletti nel post gara ieri sera.
Tante risposte ha avuto il CT, che adesso rivedrà i ragazzi solo a ridosso della partenza per la Germania in vista di Euro 2024. Qui, in questo pezzo, proviamo a fare un bilancio guardando già verso giugno.
Sicuramente Mateo Retegui si candida a essere il terminale offensivo dell’Italia ai prossimi campionati europei. La doppietta contro il Venezuela ha dimostrato, ancora una volta da quando veste la maglia azzurra, il suo cinismo in area di rigore, cosa che, alla nostra nazionale, serve tantissimo. Ovviamente l’attaccante del Genoa non è un fuoriclasse, ma ha tutte le carte in tavola per essere il titolare in virtù, anche, dei momenti no dei vari Immobile e Scamacca, nemmeno convocati negli USA.
Chi vive un momento invece super è Lorenzo Pellegrini, in gol anche ieri sera mettendo a segno il settimo sigillo post Mourinho in sole quindici presenze in tutte le competizioni. Un giocatore totalmente rinato, che ha ripreso fiducia soprattutto in se stesso e che sta mostrando quella tecnica e duttilità che all’Italia, ora più che mai, serve come il pane. Per il capitano giallorosso, inoltre, l’ulteriore stimolo è rappresentato dal fatto che, a Euro 2020, per un infortunio negli ultimi giorni saltò il torneo.
Infine, menzione speciale per Nicolò Zaniolo, che all’Aston Villa è praticamente relegato in panchina da Unay Emery, e in Nazionale ce la sta mettendo davvero tutta per farsi notare da Spalletti. Ha giocato quasi 90′ in totale tra Venezuela ed Ecuador, ed è stato tra i migliori: tante proposizioni offensive, molti strappi e ottima intesa soprattutto con Bellanova nel primo tempo. A un Nicolò così difficilmente il CT rinuncerà.
Sarà stata l’emozione o un palcoscenico a cui non è abituato, ma Alessandro Buongiorno, nel suo ruolo naturale da centrale nella difesa a tre, contro il Venezuela ha miseramente floppato. Un calcio di rigore causato dopo pochi minuti, e tanta incertezza nella costruzione dal basso, facendo correre qualche brivido di troppo a tutti.
Un elemento, quella dell’inizializzazione del gioco, che a Spalletti piace tanto ma che ha messo in difficoltà anche Bonaventura, che sta rivivendo una seconda giovinezza, sì, ma che, con tutta probabilità, non si sposa alla perfezione con quelle che sono le richieste dell’ex tecnico del Napoli. L’errore per il gol del momentaneo pari è stato grave, al punto tale da essere sostituito a fine primo tempo.
In attacco da rivedere Federico Chiesa. Nei 65′ giocati contro il Venezuela l’esterno bianconero non ha inciso, anzi: un solo tiro, fuori, un solo dribbling riuscito su quattro e ben diciotto possessi persi. Insomma il periodo no che sta vivendo con la Juve si è rispecchiato anche in Nazionale, anche se un giocatore del suo talento può riprendersi e rubare la scena da un momento all’altro.