Italia Buffon: «Non eravamo scarsi, ma ecco cosa non ha funzionato all’Europeo; con Vialli e Riva ho in comune questo» | OneFootball

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·24 dicembre 2024

Italia Buffon: «Non eravamo scarsi, ma ecco cosa non ha funzionato all’Europeo; con Vialli e Riva ho in comune questo»

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Le parole di Gigi Buffon sul ruolo di capo delegazione della Nazionale, del flop agli Europei e del suo ruolo come successore di Riva e Vialli.

Gigi Buffon, nell’intervista concessa a La Stampa, ha parlato del suo ruolo di capo delegazione della Nazionale, del flop agli Europei e del suo ruolo come successore di Riva e Vialli.

CAPO DELEGAZIONE: COSA HA DETTO ALLA SQUADRA PER RIMUOVERE IL FLOP DEGLI EUROPEI – «Non ricordo cosa ho detto, non ricordo il mio discorso quando ci siamo ritrovati a settembre a Coverciano dopo l’eliminazione contro la Svizzera a Berlino. Dico quello che mi suggeriscono le viscere, non mi sono mai preparato. Anzi, mi capita spesso di domandarmi: ora vado là, davanti a loro, e come ne esco Una parola, due e non mi fermo più».


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L’ITALIA SI É SENTITA TRADITA DALLA NAZIONALE – «Non eravamo scarsi, ma competitivi: qualcuno mi ha preso per matto dopo aver ascoltato la mia riflessione una volta atterrati a Fiumicino. Ma è ciò che penso».

COSA NON HA FUNZIONATO – «Alchimia, non è scattata. E l’Italia vince non perché è la più forte, ma perché si crea qualcosa di magico nelle difficoltà: è sempre andata così quando abbiamo ottenuto un successo».

SUCCESSORE DI RIVA E VIALLI – «Io sono io. Non potevo e non posso pensare di interpretare la nuova esperienza come lo ha fatto chi mi ha preceduto: non potrei reggere il paragone. Una cosa, però, la posso dire: credo che a Gigi e Gianluca mi accomuni la credibilità e una certa autorevolezza. La mia vita è 80 per cento serenità, scherzo, voglia di vivere, entusiasmo… Sono bizzarro. Ma i ragazzi nello spogliatoio sanno che, quando scatta il 20 per cento di serietà, cambia la musica: mi faccio comprendere, riesco a contagiarli».

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