Isaksen: «Lazio? Mi è stato dato un ruolo importante nella squadra. L’atmosfera che si respira all’Olimpico» | OneFootball

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·8 giugno 2025

Isaksen: «Lazio? Mi è stato dato un ruolo importante nella squadra. L’atmosfera che si respira all’Olimpico»

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L’attaccante della Lazio ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha analizzato diversi aspetti legati ai biancocelesti

Isaksen ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Ekstra Bladet.

L’ARRIVO A ROMA – Trasferirmi a Roma? È stata una cosa incredibile. Ho imparato molto su me stesso e ho fatto tante esperienze divertenti. Ci sono stati anche momenti negativi, alti e bassi, ma tutto sommato è stato fantastico. Mi è stato dato un ruolo importante nella squadra e questo era il mio obiettivo quando sono arrivato, ovvero essere un titolare fisso. Da subito volevo giocare partite importanti contro grandi squadre, sia europee che, ovviamente, italiane. È davvero bello, sto vivendo le migliori esperienze calcistiche.


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SULLA LAZIOAlla Lazio ho vissuto tante partite importanti. Nel nostro stadio possono esserci 70mila persone e l’atmosfera che si respira è qualcosa che non ho mai provato. La gara più incredibile è stata probabilmente l’andata degli ottavi di Champions League contro il Bayern Monaco della scorsa stagione. Non avevo mai vissuto un’atmosfera del genere. Ho giocato da titolare e tutto lo stadio ha cantato l’inno, è stato bellissimo.

LA LINGUA E LA CULTURA – “È stato comunque difficile trasferirsi in un club dove nessuno parla la tua lingua, né il danese né l’inglese. E quando sono arrivato non c’era nessuno nemmeno dalla Scandinavia o dal Nord Europa. Ho imparato molto su me stesso e ho fatto tante esperienze emozionanti. All’inizio è stato un po’ complicato conoscere gli italiani e studiare la loro lingua, ma una volta imparata è stato tutto più semplice. Ho imparato a conoscerli come persone e sono molto diversi da noi danesi, ma li rispetti e impari da loro. È una cultura completamente diversa: i giocatori mangiano costantemente sempre pasta, non è una leggenda. E non fanno colazione, bevono solo caffè. Quando sono arrivato, il mio allenatore (Maurizio Sarri, ndr.) fumava 40 sigarette al giorno prima, dopo e durante le riunioni. Non sono ancora salito sul carro del piatto di pasta a tutti i pasti e del caffè a colazione. Forse tra qualche anno ci arriverò. Ma quando sono arrivato non mi piaceva il caffè e ora lo adoro, quindi un po’ mi hanno conquistato.

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