❗ Inzaghi: “Rivogliamo fare bene in Champions, ma con l’Atletico non siamo favoriti” | OneFootball

❗ Inzaghi: “Rivogliamo fare bene in Champions, ma con l’Atletico non siamo favoriti” | OneFootball

Icon: PianetaChampions

PianetaChampions

·19 febbraio 2024

❗ Inzaghi: “Rivogliamo fare bene in Champions, ma con l’Atletico non siamo favoriti”

Immagine dell'articolo:❗ Inzaghi: “Rivogliamo fare bene in Champions, ma con l’Atletico non siamo favoriti”

L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha presentato in conferenza stampa la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League contro l’Atletico Madrid.

Ecco le parole, riprese da TMW:


OneFootball Video


Che compagno di squadra era Simeone e che allenatore è diventato? “Chiaramente domani sarà un piacere ritrovare Diego da avversario. È stato un grandissimo compagno di squadra, abbiamo vinto a Roma con la Lazio, poi è andato all’Atletico ma non ci siamo mai persi di vista. Si capiva che sarebbe diventato un grande allenatore, basta vedere cosa ha fatto in 13 anni all’Atlético Madrid. Ha vinto tantissimo e, al di là dell’impronta che dà alle proprie squadre, ho visto giocare l’Atletico: è un piacere vederlo giocare”.

Qual è lo step ulteriore? Credere fino in fondo alla possibilità di ripetere qualcosa di simile all’anno scorso? “Sappiamo quello che abbiamo fatto l’anno scorso, abbiamo vissuto notti magiche insieme alla nostra società e ai nostri fantastici tifosi. Vorremmo rifarlo, sappiamo che ci sono grandissime squadre che hanno la stessa aspirazione dell’Inter. Già domani sera affrontiamo un avversario di assoluto valore, una squadra di qualità. Nelle ultime partite l’Atletico ha cambiato 22-23 giocatori e la squadra non è cambiata. È un’ottima squadra, allenata benissimo da Diego: sarà un turno molto complicato per noi, ma ce la giocheremo alla grande. Domani è il primo incontro sui 180 minuti, in casa nostra: sappiamo che ci sarà una bellissima atmosfera e sarà bellissimo giocarla. Ci vorrà la vera Inter”.

L’Atletico Madrid sta cambiando pelle, però in Champions torna un po’ all’antico. Che versione si aspetta domani? “Prevedere quello che succederà domani sera non è semplice, vedendo le ultime partite dell’Atletico hanno cambiato tanto: ho visto la partita con il Las Palmas e sono stati molto aggressivi. In Supercoppa non è stato lo stesso atteggiamento, la penultima partita a Siviglia è stata diversa ancora. È una squadra che palleggia molto di più rispetto al passato, hanno tantissima tecnica e giocatori di ottima qualità. Non ho certezze su quella che sarà la gara, sappiamo che affrontiamo una grande squadra con un allenatore che ha dato grandissima mentalità”.

Capitolo turnover: in Inghilterra lo fanno meno di noi. Si sente un po’ europeizzato da questo punto di vista, pensiamo alla gara con la Salernitana? “Io parto da quello che è successo, da quello che ho fatto io all’Inter. L’anno scorso abbiamo fatto gli ultimi tre mesi molto bene cambiando otto giocatori ogni tre giorni. Però avevo recuperato tutti e in quel momento era la soluzione migliore. Non so cosa succederà da qui a fine stagione. Venerdì avevamo avuto sei giorni di lavoro dopo Roma e nelle ultime otto partite abbiamo quasi sempre, a parte la Supercoppa, potuto lavorare nel modo giusto. Adesso sappiamo che cambierà, perché giocheremo 72 ore e sarà tutto più difficile e complicato. Per quanto riguarda il campionato, venti giorni fa eravamo a meno uno. Adesso a più nove dalla seconda: sappiamo che è facilissimo che possa cambiare tutto. Noi rimaniamo concentratissimi, non guardando a date lontane ma alla partita che viene. Adesso pensiamo all’Atletico, poi al Lecce, sperando di avere meno infortuni possibili. Chiaramente giocando ogni volta a settimana è più semplice, per i recuperi e gli infortuni: i ragazzi lavorano bene e sono monitorati, di volta in volta devo fare scelte non semplici”.

La sfida con l’Atletico si può paragonare a qualcuna del passato? “Potrei pensare al Porto agli ottavi l’anno scorso, una squadra molto determinata. Gli allenatori sono stati tutti e due ex compagni di squadra, sappiamo che sarà un ottavo di grandissima difficoltà. I ragazzi lo sanno e abbiamo cercato di prepararla nel migliore dei modi, dobbiamo essere bravi a gestire i momenti della gara ma i ragazzi sono cresciuti”.

Cosa le piace di più del Cholo e dell’Atletico? “Per quanto riguarda Simeone, l’ho detto: è stato un grandissimo compagno di squadra ed è un ottimo allenatore. So quanto è difficile rimanere tanti anni in una società, mi è capitato alla Lazio e spero di poter continuare qua: noi allenatori siamo giudicati in base ai risultati. Simeone li ha avuti ottimi all’Atletico, non mi fermo a carisma e mentalità: è una squadra che gioca a calcio, con dei principi, vogliono il dominio del gioco e gioca un ottimo calcio”.

Le piacerebbe diventare il Simeone dell’Inter o in Italia non è una cosa realistica? “Questo è difficile, l’ho capito negli anni alla Lazio e adesso qui all’Inter. In venti giorni cambiano velocemente i giudizi sui calciatori, sugli allenatori: è inutile pensare troppo, bisogna lavorare sui principi, con questi ragazzi che hanno il sorriso sempre addosso. Abbiamo fatto sei mesi nel migliore dei modi, ma la cosa più importante sono questi tre che mancano”.

In tutti i dati l’Inter è migliore dell’Atletico: non siete favoriti? “Assolutamente. Hanno tanti giocatori, hanno giocato tantissime partite, finali Champions, partite da dentro o fuori. Sarà una bellissima gara, tra due squadre che giocano bene a calcio e hanno principi solidi. L’abbiamo visto negli ultimi anni, l’episodio la può cambiare: penso al ritorno con il Liverpool due anni fa quando prendiamo un’espulsione. Sembravamo dominare… Poi la finale col City, giocata molto bene che avrebbe potuto avere un altro epilogo. Sarà una bellissima partita, con due squadre che giocheranno per entrare nei quarti”.

Quanto ha influito Eriksson nei tantissimi allenatori che sono cresciuti da quella Lazio? “Tantissimo. Era un ottimo allenatore, un’ottima persona, con idee tattiche innovative, che gli hanno permesso di vincere tanto in Italia e all’estero. Sicuramente ha influito tanto su di noi”.

Questo vantaggio quanto vi aiuta? “Non più di tanto, aiuta il percorso. Dobbiamo continuare sapendo che mancano un’enormità di partite. Abbiamo fatto un ottimo cammino per 25 partite, prima di Riyadh eravamo a meno uno in campionato e ora abbiamo un discreto vantaggio. Va tutto molto veloce, dobbiamo essere concentrati anche quando dormiamo: le insidie sono dietro l’angolo e in questo caso è l’Atletico, non la devo presentare io perché sappiamo che tipo di squadra è”.

Visualizza l' imprint del creator