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·15 aprile 2025
❗️Inzaghi: “Rinnovo? Qui sto bene, ma non ne parlo ora. Tra Dimarco e Carlos…”

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·15 aprile 2025
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato a Sky Sport in vista del ritorno della semifinale col Bayern Monaco, come riporta TMW.
“Sappiamo tutti quanto sia importante la gara, non dovremo considerare il risultato dell’andata ma partire dall’ottima prestazione fatta all’Allianz Arena. Sappiamo che dovremo fare un’ottima partita per passare il turno”.
Vedremo un’Inter diversa rispetto alla partita di andata, soprattutto nell’approccio alla partita? “Sarà una partita come quella che abbiamo visto a Monaco, dove da una parte ci sarà da soffrire e dall’altra avremo anche occasioni con il pallone tra i piedi. Siamo consapevoli di affrontare un grandissimo avversario che può metterti in difficoltà in qualsiasi momento”.
Si è parlato tanto della vostra esultanza al triplice fischio della partita dell’andata. Kompany ha affermato che l’Inter ha festeggiato troppo visto che si trattava solo del primo tempo della doppia sfida. Cosa ne pensa? “Su questo ho già risposto in conferenza post Cagliari, si è esultato normalmente con la nostra gente che era presente a Monaco. Adesso sappiamo che dovremo giocare il secondo tempo nel nostro stadio”.
Queste invece le parole in conferenza:
Come vive questo momento in cui c’è grande attenzione su di lei e sulla sua squadra? “Io direi che più che tensione c’è grande orgoglio, per come si sta sviluppando questa stagione. Sappiamo che domani sarà difficilissima, bisogna dimenticare il risultato dell’andata ma non la prestazione fatta a Monaco. Abbiamo fatto una grande gara, ma conosciamo il valore altissimo dell’avversario: bisognerà fare una grande partita, di corsa, di aggressività, di atteggiamenti giusti. È un quarto di finale, il primo tempo si è giocato a Monaco e domani ci sarà il secondo”.
Conte parla di guerra di nervi, è un termine che le piace? E quanto può incidere l’eventuale qualificazione di domani? “Penso che sulla fatica abbia già risposto Mkhitaryan molto bene: sappiamo che è una stagione faticosa, però giocare ogni 3-4 giorni può aiutare. Quest’anno c’era una Champions nuova, sia per noi allenatore sia per i giocatori: ha portato via tante energie in più, basta pensare al percorso dell’anno scorso. L’8 novembre ci siamo qualificati a Salisburgo, mentre quest’anno abbiamo dovuto aspettare il 29 di gennaio col Monaco. Con due mesi di anticipo l’anno scorso potevamo pensare a un solo obiettivo, ora c’è più fatica ma anche grande soddisfazione, sapendo che domani c’è un avversario fortissimo, non per monte ingaggi o budget, ma per principi di gioco”.
All’andata la situazione più delicata da gestire è stata la pressione sugli esterni. È una cosa che potete contenere in maniera diversa? Dimarco sì o no? “Ieri abbiamo fatto un allenamento breve, ma intenso. Dimarco stava bene, Carlos stava bene, come pure Frattesi e Zalewski. Abbiamo fuori ancora Dumfries e Zielinski, oltre a Correa che non è in lista. Kompany era un giocatore intelligente, lo sta dimostrando anche da allenatore: ha tanti giocatori di talento, dovremo cercare di replicare la partita di Monaco con bravura tecnica. Dovremo cercare di tenere la palla il più possibile e sarà ancora più difficile, perché il Bayern pressa molto bene”.
Anche col Cagliari ha cercato di dosare i giocatori. Da qui alla fine ha la sensazione di essere un po’ uscito dall’emergenza? “Dipende sempre partita dopo partita, giocando ogni 48 o 72 ore non è semplice rispondere. Da allenatore dico che vorrei avere Dumfries e Zielinski già domani, pensando a un mese fa, all’ultima partita a Bergamo che eravamo 14 la situazione sembra migliorata. Pur sapendo che Dumfries e Zielinski, oltre a Correa che è stato una scelta fatta per le liste, sono due giocatori che vorrei avere con me. Giocando così tanto mi piacerebbe scegliere con la mia testa e non in base a minutaggi e infortunati. Le difficoltà non sono alibi, perché le hanno tutte, ma sono convinto che quest’anno siano dovute al fatto che la Champions sia più impegnativa rispetto agli anni precedenti: hai due partite in più, otto squadre diverse da studiare, due mesi di ritardo sulla qualificazione. Tutto questo può avere influito su qualche problema muscolare in più del solito”.
Cosa cancellerebbe invece dei 90′ di andata? “I ragazzi sono stati bravissimi, poi ci sono stati dei momenti in cui potevamo essere più aggressivi in fase di non possesso, mentre in fase di possesso avevamo l’occasione per essere più cattivi nel proporre qualcosa una volta elusa la pressione. Ci sono stati dei momenti in cui, nonostante un’ottima prestazione, potevamo fare meglio”.
Cosa non deve fare l’Inter domani? “L’ho detto all’inizio. Non dobbiamo pensare al risultato, ma alla prestazione fatta. Non deve guardare i precedenti, che nella storia dell’Inter con il Bayern qui a San Siro non sono sempre stati positivi. I ragazzi sono positivi, la squadra sa che giochiamo con un grandissimo avversario: lo rispettiamo, ma con la giusta attenzione possiamo fare una grande gara”.
A fine allenamento provate i rigori? “Sempre, quando c’è una gara a eliminazione diretta. E con i cinque cambi si ha anche più attenzione rispetto a chi non inizia la partita”.
L’ingresso di Müller ha cambiato la partita, ora sembra che possa giocare dall’inizio. Questo vi costringerebbe a cambiare qualcosa? “Conosciamo Muller, all’andata è entrato e ha segnato, domenica ha fatto un’ottima gara. Però sappiamo che squadra è il Bayern, c’era Sané diffidato all’andata e se non ci fosse stato al ritorno ci sarebbe stato Coman o Gnabry. È una squadra con tantissimi giocatori affermati, di talento, giovani, aggressivi. Ci vorrà una grandissima prestazione come all’andata, ce la giocheremo non pensando al risultato di Monaco”.
Ha capito se la vittoria dell’andata ha cambiato qualcosa nella testa dei giocatori? “Senz’altro è stato un primo tempo fatto molto bene, ma quando si parla di andata e ritorno bisogna essere molto cauti. Fosse stata una finale ti avrei detto altro. A Monaco abbiamo fatto benissimo, per vincere là bisogna essere bravi e siamo contenti, ma sappiamo che non era una finale purtroppo e dovremo fare una grande partita contro una squadra tra le più forte al mondo insieme al Real”.
“Rinnovo? Penso che questo non sia il momento per parlarne. Io quello che posso dire è che sono molto felice all’Inter e nelle scelte questo sarà sempre il parametro più importante per me. Ora però parlare del futuro di Inzaghi, o parlare del campionato, non mi sembra il caso visto che siamo alla vigilia di un’importantissima sfida di Champions League. Comunque io l’ho sempre detto: io sto bene qua, con la società ho un grandissimo rapporto e fra un mese e mezzo quando sarà finita la stagione se ne parlerà con grande tranquillità”.
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