⚫🔵 Inzaghi: “Qualcosa cambierò, Sanchez è pronto. Lautaro da Pallone d’Oro” | OneFootball

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·23 ottobre 2023

⚫🔵 Inzaghi: “Qualcosa cambierò, Sanchez è pronto. Lautaro da Pallone d’Oro”

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L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha presentato in conferenza stampa il match di Champions League contro il Salisburgo in programma domani.

Ecco le parole, raccolte da TMW:


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Come arriva l’Inter alla gara di domani? “Bene, sabato abbiamo vinto una partita importante, non semplice. Domani è importantissima, in un girone molto equilibrato, dove bisognerà tenere molto alta la concentrazione, il Salisburgo è una squadra non semplice da affrontare, che ha vinto a Lisbona contro il Benfica”.

Si parla di Thuram, sorpresa molto positiva. Come l’ha trovato finora? “Le sue qualità penso che fossero note a tutti quanti, è normale che cambiando campionato o cambiando Paese si poteva pensare ci fosse qualche difficoltà d’ambientamento, invece è stato bravissimo e bravissimi sono stati i suoi compagni. L’hanno fatto sentire subito a suo agio e ci sta dando grandi risultati, ma deve continuare così”.

Giocherà Barella? “In conferenza oggi ho diversi dubbi di formazione, perché quando hai un giorno in meno, come capita oggi, ho visto dieci giocatori ieri ed erano quelli che non sono scesi in campo dall’inizio contro il Torino. Gli altri hanno fatto un grande lavoro di scarico, quindi il gruppo si unirà oggi: qualcosa cambierò, le rotazioni devono essere un valore aggiunto perché giocando ogni 72 ore la fatica fisica e mentale si fa sentire. In più, ho tantissimi nazionali, dovrò valutare tutti bene”.

Sanchez è pronto per giocare titolare? “È pronto, è un giocatore che ho voluto fortemente qua, l’anno scorso avevamo fatto una scelta diversa e ha voluto tornare con grande entusiasmo. Sta lavorando quotidianamente molto bene, non ha fatto grande preparazione ma ha partecipato a entrambe le soste con la sua nazionale. Non so ancora se giocherà dall’inizio, so che Sanchez e Arnautovic sono due giocatori che abbiamo voluto: Marko ha già dimostrato nelle prime partite, Alexis è già stato tanto tempo qui e ci daranno entrambi grandi soddisfazioni”.

Lukaku va ringraziato visto questo Thuram? “Per quanto riguarda Thuram, ho già risposto prima: sta facendo ottime cose. Poi alla Roma e a Lukaku ci penseremo tra 48 ore, adesso siamo concentrati sul Salisburgo e sappiamo che dovremo essere molto concentrati. È una squadra che vince il suo campionato da dieci anni, che fa la Champions da sempre: ha cambiato tecnico ma è un allenatore che ha lavorato per anni nell’academy”.

CI potrebbe essere il ritorno di Dumfries a destra con Carlos Augusto a sinistra? “Per quanto riguarda i quinti, chiaramente sono quelli che spendono più di tutti gli altri, per il sistema che adottiamo. Cercherò sempre di cambiarli a partita in corso: lo faccio quasi sempre, perché abbiamo necessità di averli e purtroppo in questo momento ci manca Cuadrado, che aveva fatto il primo mese molto molto bene e poi ha avuto questa infiammazione che non lo lascia lavorare come vorrebbe. Per fortuna ho Darmian, che ha fatto il terzo l’anno scorso perfettamente e in qualche partita, come a Torino o a Cagliari, per far rifiatare Dumfries fa il quinto nel migliore dei modi”.

Temi in maniera particolare questo avversario? “Come tutti. Questo ancora di più, perché in un girone così equilibrato come il nostro, con la Real Sociedad dalla quarta fascia che abbiamo visto che tipo di squadra sia, sappiamo che ogni partita sarà molto molto importante: ci vorrà grandissima concentrazione, i ragazzi lo sanno e sanno che il tempo non è tanto, per noi e per i nostri avversari”.

Ci presenta tatticamente il Salisburgo? “È una squadra che gioca bene a calcio, che ha un modulo aggressivo, anche se nella partita di precampionato avevano un sistema differente. Non è questione di numeri: è una squadra che sa variare, che conosce diversi moduli, che verticalizza quando è in possesso. Bisognerà fare una partita da vera Inter”.

Il fatto di sapere di non poter mai perdere un punto la aiuta o corre il rischio? “La concentrazione deve sempre essere massima, sappiamo che c’è tanto da fare e dovremo essere bravi a non guardare a cinque giorni ma a domani”.

Allegri lancia la giacca. Lei perdeva la voce, ultimamente un po’ meno. È perché la fanno arrabbiare di meno? “Mi capitava, adesso mi sta capitando meno. Quest’anno mi è capitato una volta durante la settimana, sto cercando di migliorarmi perché ho questo problema e sto lavorando per migliorare”.

Cosa cambia a Pavard per diventare il Bastoni di destra? “Siamo molto contenti di Pavard, è un giocatore perfetto nel nostro sistema e siamo contenti della scelta fatta. Ci sono determinate partite in cui ha fatto molto bene in quel ruolo, inserendosi e andando. Col Torino l’ha fatto meno, veniva da una partita impegnativa in nazionale. Poi ho deciso di toglierlo solo per una questione fisica rispetto a Darmian”.

Lautaro Martinez è da Pallone d’Oro? “Sì, per il percorso fatto e i trofei vinti. Ci deve essere lì, quella notte. Poi non credo che vincerà, ma deve continuare così, sta facendo benissimo e in questi due anni con me ha fatto molto molto bene”.

Da Onana a Sommer come è cambiata la vostra costruzione dal basso? “Non molto, sono rimasti gli stessi principi di gioco. Con Onana e Handanovic eravamo abituati bene, è stato scelto Sommer anche per quello: Yann coi piedi è bravissimo, si sta inserendo bene. Poi è normale che l’Osanna di settembre non fosse l’Osanna che ha chiuso ad aprile-maggio: le qualità tecniche le aveva già da allora, poi è cresciuto moltissimo col tempo, con l’allenamento, con l’aiuto di Handanovic. Sommer ha ottime qualità, sta capendo bene i nostri principi, come Audero”.

Cosa cambia per un giocatore che ha potuto non andare in nazionale e rimanere qui alla Pinetina? “L’allenamento è differente, non ci sono viaggi e non ci sono partite. I pochi rimasti qui si sono allenati nel migliore dei modi, sabato al posto di Lautaro ho inserito Klaassen che è rimasto qua e si è allenato bene. Per questo ho preferito inserire lui e non Sanchez che è arrivato con sei ore di fuso, dopo quindici ore di volo. Un allenatore deve fare le sue scelte anche pesando alla salute fisica e mentale dei suoi giocatori”.

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