Inter News 24
·7 maggio 2025
Inzaghi Inter, l’allenatore nerazzurro è nella storia: seconda finale di Champions in 3 anni

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·7 maggio 2025
Criticato in passato, Inzaghi ora riceve applausi. Sta vivendo un momento di grande soddisfazione: l’Inter ha raggiunto per la seconda volta in tre anni la finale di Champions. È un traguardo straordinario nella storia nerazzurra, con il club milanese che nel 2023 aveva subito una sconfitta ingiusta contro il Manchester City; ora attende, a Monaco, di affrontare una tra Arsenal e PSG. Di seguito, l’analisi della Gazzetta dello Sport.
ORA IL CAMPIONATO FA MENO MALE – «Il Mago da lassù sarà orgoglioso. Perché serviva una magia, un incantesimo, qualcosa di sovrannaturale per vincere questa partita e prendersi la finale. Simone Inzaghi s’è ispirato a Helenio Herrera, sicuro. E quando s’è girato e ha visto Acerbi andare in attacco ha pensato che forse la mossa sarebbe stata giusta, ché star dietro non serviva più a nulla ormai. «E infatti non l’ha fermato nessuno, aveva ragione Francesco», ha raccontato l’allenatore. Il resto è storia. La leggeremo sui libri nerazzurri fra chissà quanti anni, questa partita. Inzaghi è l’uomo che ha portato l’Inter per la seconda volta in tre stagioni a giocarsi la coppa più importante che c’è. Ora il campionato fa meno male, il derby di Coppa Italia chi lo ricorda più».
LA VITTORIA DI INZAGHI – «Un ex presidente di Inzaghi amava raccontare che il calcio non è come le bocce, non conta mica arrivare vicino al risultato, conta solo alzare i trofei alla fine. Andatelo a dire a chi era a San Siro ieri sera, non vi darà mai ragione. Mai. Mai come le volte in cui Inzaghi s’è seduto in panchina ieri sera. “Salta con noi, Simone Inzaghi”, cantava la curva Nord alla fine della partita. E lui s’è messo a saltellare dalla gioia. E’ la vittoria di Inzaghi, questa, secondo allenatore della storia dell’Inter – dopo il Mago Herrera, appunto – a centrare due finali di Champions. In questa Champions il tecnico sta trovando il gusto di eliminare i più forti, uno dopo l’altro. In 14 partite fin qui ne ha persa solo una, a Leverkusen. Ma ora c’è solo da sorridere. E poi da calibrare bene i prossimi 24 giorni. Quante cose si possono fare in 24 giorni? Una di sicuro: nutrirsi. Nutrirsi della voglia di rivincita dopo Istanbul, dopo una finale che ancora grida vendetta per come finì. Lo farebbe anche il Mago. E lo farà Simone».