Inter News 24
·31 dicembre 2024
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Inzaghi Inter è l’oggetto dell’editoriale – per La Gazzetta dello Sport – di Alessandro Vocalelli questa mattina. Vediamo un breve estratto del pensiero dell’esperto sulla Rosea. Così è cresciuto il rapporto col club:
INZAGHI INTER – «All’alba del 2023, meno insomma di due anni fa, Inzaghi era un allenatore a rischio. La sua panchina era in pericolo e il pareggio con la Salernitana sembrava davvero poter rappresentare l’inizio della fine – si può dire così? – del suo rapporto con l’Inter. Come non invidiare – avrà forse pensato Simone in quei giorni – Spalletti, Mourinho, Sarri, Allegri, Pioli … saldamente al comando delle loro squadre[…].
Ora invece: Con la società, poi, il legame si è fatto sempre più stretto – confermato da un contratto fino al 2026, già pronto per un altro rinnovo – grazie a quel suo modo genuino e produttivo di interpretare il ruolo dell’aziendalista. Consapevole delle necessità economiche del club, senza però mai rinunciare ad esprimere la propria idea. Perché è così, continuando a dare il proprio contributo di idee, che si fanno le fortune collettive: rispetto dei ruoli, ma partecipazione attiva, a costo – ricordate la frase di Lotito? – di lamentarsi al momento opportuno. Perché se uno, ad esempio, è convinto che Acerbi possa dare ancora moltissimo , è giusto insistere.
Ma il vero capolavoro, di Inzaghi, è stato soprattutto tecnico. Perché oggi tutti esaltano, giustamente, una rosa ricca e di altissimo profilo. Ma siamo certi che Dimarco avrebbe fatto la stessa carriera con un altro allenatore? O che Thuram si sarebbe scoperto improvvisamente capocannoniere? Insomma, ripensando a com’era lo scenario due anni fa – alle storie di tanti suoi colleghi – è proprio vero, come diceva Benjamin Franklin, che tre cose sono difficili in questo mondo. Mantenere un segreto, perdonare un’offesa e – pensando a Simone – soprattutto saper sfruttare bene il tempo».