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·11 maggio 2025
Inzaghi: «Finale? Grazie a ragazzi e società. In tre hanno avuto problemi»

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·11 maggio 2025
Simone Inzaghi al termine di Torino-Inter ha parlato a DAZN per commentare la prestazione e la vittoria della squadra. Con tanto di commento anche sul percorso incredibile svolto in UEFA Champions League, con un’altra finale
PRESTAZIONI SODDISFACENTI – Simone Inzaghi ha analizzato così la prestazione dei suoi in Torino-Inter: «Zalewski nasce in quel ruolo, poi è un giocatore talmente di qualità e quantità che può fare il quinto a tutta fascia. Dal momento che avevo Barella e Calhanoglu che avevano speso tanto, preferivo non farli partire dall’inizio. Pensavo potesse fare un’ottima gara e l’ha fatta, sono contento. Ma sono contento anche di Taremi e Correa che, per come hanno interpretato la gara, avrebbero anche meritato il gol».
PROBLEMI – Inzaghi ha poi fatto il punto sugli infortuni e i problemi specialmente per tre giocatori: «Purtroppo ho giocatori che hanno avuto problemi che li hanno rallentati. Correa ha avuto un problema a dicembre prima della Supercoppa, Zalewski è arrivato e ha avuto un problema al polpaccio, così come Taremi che ha avuto i primi sei-sette mesi problemi con la pubalgia. Chiaramente quando non puoi allenarti con continuità, non puoi neanche fare grandi prestazioni. Ma ora ci stanno dando grandi soddisfazioni».
FINALE DI STAGIONE – Infine Inzaghi ha parlato del percorso in campionato e in Champions League: «Sappiamo che mancano due partite, questa sera abbiamo affrontato una gara che non perdeva una partita in casa. C’era qualche timore, ma ieri ho visto la squadra e abbiamo fatto un allenamento pomeridiano. Ero abbastanza tranquillo stamattina vedendo i miei giocatori. Sapevamo che dovevamo fare una prestazione organizzata e i ragazzi sono stati bravissimi. Io posso parlare del cammino che ho fatto, devo ringraziare questi ragazzi e questa società per quello che mi hanno dato. Abbiamo fatto una grandissima cosa ad arrivare in finale, ma il nostro lavoro non è finito e affrontiamo avversari più attrezzati di noi».