🚨 Inzaghi: “Ecco come sta Pavard. Futuro? Sto bene all’Inter, ne parleremo” | OneFootball

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·30 maggio 2025

🚨 Inzaghi: “Ecco come sta Pavard. Futuro? Sto bene all’Inter, ne parleremo”

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Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha parlato a Sky alla vigilia della finale col PSG. Di seguito le sue parole.

Come stai? “Bene. E’ una bellissima sensazione, giocare una finale di Champions è il sogno per tutti i giocatori e allenatori. Dopo due anni siamo di nuovo qui, ce la giocheremo con tutte le nostre forze”


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Un approccio diverso rispetto a Istanbul? “Ci può aiutare la finale di due anni fa per arrivare nel modo giusto, ci siamo preparati bene. Non deve essere un’ossessione, abbiamo lavorato finalmente con tutta la squadra a completo”

Siete di nuovo qui dopo aver vinto contro il Bayern Monaco… “E’ stato un cammino difficile e pieno di insidie, quella vittoria e l’aver eliminato il Bayern ci ha dato spinta poi contro il Barcellona. Siamo arrivati in finale con tanta convinzione. Ora ci manca l’ultimo passo”.

Finale aperta 50 e 50? Anche due anni fa non doveva esserci gara contro il City, poi abbiamo visto che c’è stata e meritavamo di più. Perché possiamo vincerla? Per il percorso fatto, per quello che abbiamo speso, per quanto la vogliamo”.

Cosa rappresenta per Simone Inzaghi questa seconda finale? “E’ motivo di grande orgoglio, lavoriamo in una meravigliosa società. I ragazzi mi hanno sempre dato tutto quello che avevamo. Abbiamo vinto, abbiamo perso, ma sempre con grande attaccamento”.

Può fare questo la differenza per il futuro? “Quello senz’altro, prima però abbiamo tantissima voglia di giocare questa partita. Pensiamo solo alla finale. Sto bene qui, ho tutto quello che voglio per fare bene e togliermi soddisfazione qui”.

Formazione? “Vediamo oggi pomeriggio, chi starà meglio giocherà. Se Pavard mi dimostrerà di stare bene, giocherà”.

Di seguito le parole di Inzaghi in conferenza stampa.

A Istanbul eravate sfavoriti, ora si dice 50-50. Che Inter vedremo domani? “Di differente rispetto a due anni fa c’è soprattutto l’esperienza nella preparazione, nel come arrivare alla finale. Sappiamo che ogni partita è storia a sé, abbiamo cercato di curare tutti i dettagli con grandissima cura. I ragazzi sono tutti disponibili e quest’anno in 59 gare in tre partite li ho avuti tutti e 23 disponibili come lo sono domani. È importante poter contare su tutti i giocatori, scelti e condivisi, che sono fiero di allenare”.

Può essere la chiusura perfetta di un ciclo? “Sul futuro rispondo ora. C’è una finale di Champions domani, poi ci incontreremo e parleremo, con in testa il bene dell’Inter. Io posso parlare delle mie sensazioni, c’è una grandissima emozione in ogni partita di Champions. Poi la finale l’abbiamo meritata giocando contro grandi squadre, domani ci manca l’ultimo passo e cercheremo di farlo come hanno sempre fatto questi ragazzi”.

Luis Alberto ha detto che siete sottovalutati, sia lei che l’Inter. “È un giocatore che mi ha dato grandissime soddisfazioni, per il resto non lo so: posso solo dire che questo gruppo ha dato tantissimo in questi quattro anni, vincendo tanto e perdendo qualche volta come può accadere. Però in campo abbiamo sempre messo tutto quello che avevamo, siamo molto orgogliosi di poter rappresentare l’Inter e lo faremo anche domani nell’ultimo atto della finale di Champions, una competizione che da bambino sognavo di giocare: non ce l’ho fatta da calciatore, grazie a questi calciatori l’ho già vissuta due volte come allenatore”

Come cambia l’approccio dato che vi considerano alla pari? E quale sarà l’ultima cosa che dirà domani alla squadra? “Non lo so, dipende da cosa mi dirà il mio cuore, per il resto ogni partita fa storia a sé: in campo non vanno il monte ingaggi o il fatturato, ma giocatori che sanno che dovranno essere molto attenti ai particolari. Sappiamo che le finali si decidono sugli episodi, due anni fa eravamo considerati sfavoriti e il campo ha detto che abbiamo giocato alla pari, che forse avremmo meritato qualcosa in più nonostante avessimo di fronte la squadra più forte al mondo”.

Come ha curato il lato psicologico di questa settimana, viste le tante voci e la delusione del campionato? “Il lato psicologico è importante, abbiamo lavorato nel migliore dei modi, lasciando da parte la delusione. I giocatori sono tutti a disposizione, poi toccherà a me scegliere e ho sempre qualche dubbio come accade in tutte le partite. Ci deve essere la giusta determinazione, non un’ossessione”.

Avete una squadra molto esperta, qual è il piano di gioco migliore? “Un allenatore prova sempre a giocare la partita nella sua testa, poi sappiamo che può non andare come la immagini. Affrontiamo la squadra prima in Europa per possesso palla, noi siamo primi in Italia e tra le migliori in Europa. Dovremo giocare bene tecnicamente, dovremo cercare di avere un buon palleggio per cercare di togliere il più possibile palla al PSG”.

Che influenza ha un capitano come Lautaro? “Ho voluto con me Lautaro e Barella oggi, sono il capitano e il vice. Sono i due giocatori che sono importantissimi per me, per tutta la squadra, perché sono da tanti anni all’Inter e hanno la maglia cucita addosso. Quando è il momento giusto si fanno sentire, rispettano i compagni e sono rispettati, mi fido ciecamente di loro”.

Come sta Pavard? Può partire dall’inizio? “Sta bene, ha fatto dei buoni allenamenti e le sensazioni sono positive: manca ancora l’allenamento di oggi e il risveglio muscolare di domattina. Se sta bene giocherà, è un calciatore molto importante che ci è mancato ultimamente”.

La parole d’ordine è consapevolezza? “Corsa, aggressione, lucidità. Se ne potrebbero aggiungere tantissime, ci vorrà tutto per vincere una partita così, insieme ai dettagli che stiamo cercando di curare nel miglior modo possibile, sapendo che di fronte abbiamo una grandissima squadra con un grandissimo allenatore, che ammiro tanto come tecnico e come persona”.

Si può parlare di era Inzaghi? “Sappiamo quanto sia importante la gara, che tra vincere e perdere ci sia tutta la differenza del mondo. Ci siamo già passati, in Champions solo nel male, in campionato abbiamo gioito e pianto. I ragazzi sanno tutto quello che il calcio può dare, lo so bene io… Il nostro più grande desiderio è poter dare ai nostri tifosi una grande soddisfazione, ieri al centro sportivo li abbiamo sentiti e sappiamo il bene che ci danno. Domani tutta la Curva Nord sarà in campo con noi, perchè vogliamo finire il lavoro iniziato a Manchester tutti insieme”.

Come sta e cosa chiede a se stesso e ai suoi giocatori? “Ho chiesto concentrazione, senza ossessione. Dobbiamo essere liberi di testa, sappiamo come si preparano certe partite: abbiamo campioni d’Europa, del Sud America, del mondo. Domani può essere frutto di episodi e dobbiamo essere bravi a indirizzarli dalla nostra parte”.

Da gestore di uomini, dov’è il confine tra la tensione per poter coronare un sogno e la paura di non riuscirci? “Dobbiamo andare in campo non con l’ossessione, ma con la voglia di vincere questa partita, sapendo di avere davanti una squadra forte e preparata. Ce la giocheremo con le nostre armi per il percorso che abbiamo fatto: difficilissimo e pieno di insidie, siamo arrivati fin qui e non vogliamo fermarci. I ragazzi sanno tutto e daranno tutto in campo”.

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