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·31 maggio 2025

Inter, te l’ho promesso da bambino: da Dimarco a Barella… La favola dei 4 pulcini col nerazzurro nel destino

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Inter, te l’ho promesso da bambino: da Dimarco a Barella… La favola dei 4 pulcini col nerazzurro nel destino che ora sognano la Champions

Tra i calciatori che scenderanno in campo stasera all’Allianz Arena per sfida il PSG in finale di Champions League c’è chi questa Inter ce l’ha nel sangue e nel cuore. La Gazzetta dello Sport si è soffermata sui 4 bambini cresciuti col sogno nerazzurro, i quali stasera potranno coronarlo andando ad alzare la “coppa dalle grandi orecchie”: si tratta di Dimarco, di Barella, di Bastoni e anche di Darmian (il quale, anche quando era nelle giovanili del Milan, sotto sotto tifava già per i colori nerazzurri).

INTER – «C’è sempre un filo teso tra infanzia ed età adulta, ancora di più per chi può realizzare un sogno coltivato sin da piccolo. Del resto, quel coro che canta tutto il San Siro nerazzurro lo dice in forma solenne: “Te l’ho promesso da bambino, per sempre ti sarò vicino…”. Sembra di sentirlo direttamente dalla voce di questi quattro nerazzurri di cuore, è il nucleo italiano con cui la gente vibra, soprattutto prima di questa finale».


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DIMARCO – «Dimarco sta in cima alla lista perché Milano è il suo pianeta e l’Inter una passione di casa che lo ho portato fino in Curva Nord. Ci sono due chilometri esatti tra Porta Romana, dove si trova il negozio di frutta di famiglia, e il campo del Calvairate: la squadra della zona aveva costruito la classe 1997 più forte di tutta la città, la stella era mancina e aveva Interello nel destino. Fede, però, spesso voleva di più: andava alla Rotonda della Besana, dove c’era un cortile all’aperto e lì i ragazzi più grandi giocavano a pallone. Nonostante 3-4 anni di meno, veniva sempre scelto per primo. È passato il tempo, ma anche adesso Inzaghi lo mette davanti agli altri, Carlos Augusto se n’è fatto ormai una ragione».

BARELLA – «Nicolò lo chiamano ancora “su picciocheddu de Casteddu”, il ragazzino di Cagliari. A cinque anni, quando entrava nella Scuola Calcio Gigi Riva, non poteva ancora immaginare il treno in partenza, ma a benedirlo c’era già il patriarca di Sardegna. Rombo di Tuono, ideatore e creatore della scuola, era anche il presidente di quel bambino biondissimo e paffutello, vivace e intelligente: qualsiasi cosa gli capitasse al piede, lui doveva provare il palleggio. Poi guardava Dejan Stankovic in tv, altro interista di cuore, e ripeteva: «Voglio essere come lui…». Non c’è andato distante, anzi. A sette anni la segnalazione a Gianfranco Matteoli, motore dell’Inter del Trap, e da lì l’approdo al Cagliari. Il caratterino ruvido portava con sé reazioni isteriche e qualche punizione: a volte finiva con il broncio in tribuna, ma poi tornava sempre in campo».

BASTONI – «Alessandro Bastoni bambino è, invece, uno sguardo a papà Nicola, ex terzino della Cremonese. È un pallone inseguito all’oratorio, sono i pomodori raccolti – magari raccolti… – nell’orto dei nonni. È la babysitter Rosaria, perché a casa Bastoni funzionava così: Rosaria stirava, poi all’improvviso compariva un album delle figurine e Rosaria era costretta ad ascoltare i nomi citati a memoria da Alessandro. Ecco, ora in quell’album c’è lui. Bastoni è molto più di una figurina, è il primo cervello pensante in campo dell’Inter che va a giocarsi l’Europa. Lui che il nerazzurro lo vedeva alla tv e fantasticava. Lui che il 22 maggio 2010 era «davanti alla tv paralizzato», ha raccontato alla Gazzetta. Stasera dovrà correre. Come all’oratorio, in fondo».

DARMIAN – «Per Matteo Darmian questa è una finale da film. Anzi, da libro. Quando ancora non aveva dieci anni nella sua Rescaldina vinse un premio destinato al bambino che aveva letto più libri durante l’estate. Matteo arrivò a quota dodici. «Ero un po’ secchione a scuola», racconta lui. Era soprattutto interista vero, Matteo, passione che condivideva con il suo gruppetto di amici. Sognava di fare il pizzaiolo, un giorno in un questionario di scuola gli chiesero di indicare un idolo e lui rispose Clarence Seedorf, allora nerazzurro. Seedorf è stato un maestro di Champions (quattro con tre squadre: Ajax, Real Madrid e Milan). A Matteo basterebbe giusto un assaggio. Di coppa, non di pizza».

QUOTE PSG INTER – Il momento della verità è arrivato. L’Inter di Simone Inzaghi sfida il PSG all’Allianz Arena per la conquista della Champions League. La quota OVER 0.5 (almeno un gol segnato nell’arco dei tempi regolamentari) è data a 10 invece che a 1.01 da Planetwin365 grazie alla super quota maggiorata offerta ai nuovi clienti tramite link. La stessa giocata è quotata a 1.04 su Goldbet e su Snai.

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