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·19 agosto 2024

Inter senza equilibrio: troppo esperta e troppo acerba allo stesso tempo?

Immagine dell'articolo:Inter senza equilibrio: troppo esperta e troppo acerba allo stesso tempo?

La nuova Inter di Inzaghi è praticamente quella della stagione scorsa ma con un anno in più sulle gambe e non solo. A parte qualche minima modifica, la rosa nerazzurra al momento non gode di un ricambio generazionale pianificato in modo graduale. Programmazione in corso?

MILANO – Il pareggio esterno nella prima uscita stagionale non dice nulla di nuovo sulla situazione in casa nerazzurra. A giudicare l’attuale rosa dell’Inter viene il dubbio. Il rinnovamento del gruppo-squadra è graduale? Ma soprattutto, è previsto? E in che modo? L’impressione è che Simone Inzaghi si fidi ciecamente dei suoi calciatori più esperti anche perché non sempre può fare diversamente. La forbice tra un titolare esperto e una riserva acerba in alcuni casi è troppo netta. Si evince dal livello dei singoli calciatori ma basterebbe guardare la carta d’identità di alcuni di essi. Dovendo proprio scegliere, spesso è preferibile un titolare giovane con una riserva esperta anziché un titolare anziano (“esperto”) con una riserva giovane (“acerba”). Ora proviamo ad analizzare il tutto prendendo come riferimento le due “formazioni” nerazzurre agli antipodi.


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L’Inter di Inzaghi è troppo esperta ma anche troppo acerba allo stesso tempo?

INTER “ESPERTA” (3-5-2): Sommer (1988); Darmian (1989), de Vrij (1992), Acerbi (1988); Dumfries (1996), Zielinski (1994), Calhanoglu (1994), Mkhitaryan (1989), F. Dimarco (1997); Taremi (1992), Arnautovic (1989). Età media: 33 anni

Inter, troppe riserve Over-30 oltre i cinque titolari di Inzaghi?

ACERBI MA ESPERTI – L’undici più esperto dell’Inter è quello guidato dal quasi 37enne Francesco Acerbi, che è il titolare di Inzaghi al centro della difesa ma in alternativa fa da backup ad Alessandro Bastoni nel ruolo di terzo sinistro. Considerando che il suo vice è Stefan de Vrij, prossimo ai 33 anni, è chiaro che all’Inter manchi un difensore mancino più giovane. Giovane ma già affidabile, non un profilo acerbo ma di prospettiva. Trovare un compromesso è doveroso. Ed è proprio questo l’equilibrio mancante. Se ai due poli ci sono l’argentino Tomas Palacios (2003) e lo spagnolo Mario Hermoso (1995), è ancora più palese come un profilo come quello dell’italiano Alessandro Buongiorno (1999) sarebbe perfetto per la difesa dell’Inter in quel ruolo specifico. Ovviamente a cifre diverse da quelle investite dal Napoli… Questa ampia forbice si ha praticamente in tutti i ruoli, eccetto quello dell’esterno sinistro di centrocampo. L’esperto nel ruolo è il nemmeno 27enne Federico Dimarco, che ha come backup il quasi 26enne Carlos Augusto, a sua volta jolly mancino tra difesa e centrocampo. All’Inter di Inzaghi oggi serve un altro Bastoni al centro della difesa come alter ego nonché erede di de Vrij. Poi che, in ottica post-Acerbi, il vice-Bastoni sia più giovane (Palacios) o più anziano (Mario Hermoso) poco importa.

Nuovi Dimarco cercansi, possibilmente sempre dal Settore Giovanile

INTER “ACERBA” (3-5-2): Josep Martinez (1998); Pavard (1996), Bisseck (2000), A. Bastoni (1999); Buchanan (1999), Frattesi (1999), Asllani (2002), Barella (1997), Carlos Augusto (1999); M. Thuram (1997), Lautaro Martinez (1997). Età media: 26 anni

Inter Under-23 praticamente inesistente, calciomercato permettendo

ASLLANI ECCEZIONE – L’Inter dei giovani riparte da Kristjan Asllani, che con i suoi 23 anni ancora da compiere rientra ancora nella lista Under-22 per la Serie A appena iniziata. Il centrocampista albanese funge da backup dell’intoccabile Hakan Calhanoglu in cabina di regia ma paradossalmente è la sesta opzione di Inzaghi in mezzo al campo. Gli otto anni di differenza tra il titolare e la riserva sono otto anni di esperienza ad alti livelli a favore del turco. La stessa inesperienza che paga Yann Bisseck in difesa se paragonato ai già citati Acerbi e de Vrij. Gli episodi di Genoa-Inter non devono suonare come campanello di allarme ma aiutano a riflettere. Se Inzaghi avesse a disposizione un 26enne con alle spalle quattro stagioni a livello internazionale in più rispetto ad Asllani probabilmente gestirebbe molto diversamente Calhanoglu e gli altri titolari in mezzo al campo. Sulle fasce l’infortunio di Tajon Buchanan, tra l’altro finora utilizzato solo a sinistra da Inzaghi, consiglia all’Inter di ragionare sull’ingresso di un esterno destro più giovane degli attuali dopo aver visto fallire il tentativo Juan Cuadrado (1988) la scorsa stagione. E ancora, le due coppie in attacco sono “distanti” ma in miglioramento grazie a Mehdi Taremi al posto di Alexis Sanchez (1988). La situazione migliorerebbe ulteriormente se Joaquin Correa (1994) superasse nelle gerarchie Marko Arnautovic ma si tratta di due esuberi ed è per questo che Inzaghi dovrebbe sperare di accogliere in rosa almeno una nuova quarta punta più giovane di quelle attuali. In questo caso, più che l’esperienza extra in panchina, a far comodo può essere la freschezza. Il ricambio generazionale è in arrivo all’Inter? Aspettiamo fine mese…

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