Inter, Marotta: «Mercato? Nessuno è incedibile, ma posso dire…» | OneFootball

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Calcionews24

·24 aprile 2024

Inter, Marotta: «Mercato? Nessuno è incedibile, ma posso dire…»

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Le parole di Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, sul calciomercato dei nerazzurri. I dettagli

Beppe Marotta, dirigente dell’Inter, ha parlato all’evento de Il Foglio del prossimo calciomercato.

PAROLE – «Non esistono incedibili ma dico con schiettezza che tutti i nostri tesserati hanno chiesto di rimanere con noi. Accade perché siamo l’Inter e in giro per l’Europa non c’è molto di meglio. Gli applausi? Vanno ai giocatori, che se lo sono meritato. Messaggi? Tantissimi, devo rispondere a 1200 messaggi. Devo dire che in questi casi si riscuote tante stima da parte di tutti, qualcuno numeri in memoria altri no. Di significativi ce ne sono tanti, non ne dico uno in particolare. Scudetto? A inizio stagione quando ho conosciuto i nuovi giocatori dal punto di vista umano. Il gruppo si è trasformato in squadra, con Inzaghi c’erano i presupposti per andare lontano. Inzaghi? Intanto io ho avuto la fortuna di averlo avuto un anno alla Samp, non tutti se lo ricorderanno. Con Ausilio e Baccin, con cui condividiamo le scelte tecniche. siamo andati dritti su Inzaghi. Ci fu l’avvicendamento con Conte, dovevamo agire creando un piccolo scompenso a Lotito che immaginava di poter continuare con lui. All’inizio ha pagato lo scotto, ma poi con intelligenza ha saputo gestire le pressioni. Spesso, nel mondo dello sport, si fa presto a catalogare fallimento quando si arriva secondi o terzi. Inzaghi ha sempre risposto a questi profili, non c’era l’esigenza di avvicendarlo dopo lo scudetto perso, il Milan fu più bravo di noi. Non si può sempre vincere. Finale Champions? Intendevo dire modello, più che altro. Io non ho mai visto una squadra vincere senza una società forte alle spalle. Il primo compito dei dirigenti è creare la squadra, poi mettersi a disposizione per supportarlo. Fate le vostre analisi e considerazioni. Giocare di fronte a 70mila tifosi ogni partita in casa significa che corre 20 cm sopra l’erba, è facilitato. La mia esperienza dice che c’è il 50% della componente sportiva e 50% di quella umana. Il campione è quello che concilia entrambe, ha grande senso di appartenenza e voglia di vincere».


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