Inter, Lautaro: «Ero vicino al Barcellona, ma ora rinnovo coi nerazzurri» | OneFootball

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·27 febbraio 2021

Inter, Lautaro: «Ero vicino al Barcellona, ma ora rinnovo coi nerazzurri»

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Lautaro Martinez si è raccontato a cuore aperto, parlando dell’interesse del Barcellona, del rinnovo e della stagione dell’Inter

Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha svelato la verità sull’interessato passato del Barcellona e ha parlato del rinnovo e della stagione dei nerazzurri.

BARCELLONA E RINNOVO – «È vero, si stava lavorando con il Barcellona, la strada era quella, poi non so dirti quanto sono arrivato vicino a quel club. Ma con Conte fui molto chiaro. Gli dissi: ‘La mia testa è qui, è una promessa, non mi faccio condizionare’. Ma tanto ora è il passato, rinnovo con l’Inter. quando verrà ufficializzato? Non so, troveranno il momento per l’ufficialità, io intanto gioco. Ma il mio futuro è qui, mi vedo a Milano per lungo tempo, di questa città mi piace tutto: il cibo, il rapporto con i tifosi, la squadra, solo sensazioni positive».


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SCUDETTO – «Favoriti? Non è una parola che mi piace. Ma certo, questo primo posto regala sensazioni positive, mai mi era capitato con un distacco simile sulla seconda. Fa piacere, perché non è casuale ma il frutto di quanto facciamo con il nostro allenatore. Come dice lui: lavoriamo per portare e lasciare un giorno l’Inter nel posto più in alto possibile».

CONTE – «Nella fase di non possesso palla, ho imparato a riconoscere le situazioni, a leggere bene e prima il gioco, mettendo attenzione anche quando il pallone ce l’hanno gli altri. Ma la cosa più importante è un’altra. Conte ha cambiato la mia testa. Un giorno mi ha chiuso nel suo ufficio e abbiamo parlato per un po’, di tutto. Da quel momento ho fatto uno step, la mia carriera è cambiata. Io voglio un giorno essere lassù, tra i top d’Europa. Dentro me stesso il pensiero è sempre stato quello di arrivare, di non restare fermo. Ma ho una sola via: lavorare, migliorare».

HAKIMI – «Partita Marocco-Argentina. Sento chiamarmi in spagnolo, mi giro, era lui, mai parlato prima. Mi dice che conosceva Borja Valero, che seguiva la nostra squadra. Poi ci siamo ritrovati in Borussia-Inter. Abbiamo cominciato a sentirci, mi chiedeva sempre dell’Inter… Mi diceva che avrebbe voluto giocare da noi. E infatti…».

LUKAKU E LA LULA – «È in un’infanzia molto simile, difficile. Abbiamo sempre saputo che per arrivare avremmo dovuto fare più degli altri, meglio degli altri. E questa cosa ce la portiamo in campo».

SUNING E GLI STIPENDI – «Non è stato semplice. Ma sappiamo che è una situazione che si risolverà, ci è stato spiegato questo. Il Covid, in fondo, ha cambiato il mondo, le difficoltà ci sono in ogni settore. Noi abbiamo la fortuna di poter pensare solo al campo».

SVOLTA POST CHAMPIONS – «Cosa c’è di diverso dalla prima parte della stagione? Siamo stati eliminati dalla Champions, ecco cosa c’è di diverso. Si è parlato del patto che abbiamo fatto, noi e l’allenatore. Molto semplice: essere usciti dalla Champions ci ha fatto molto male. E allora ad Appiano ci siamo detti che da lì in avanti sarebbe rimasto un solo obiettivo, lo scudetto. A maggior ragione, poi, dopo aver perso pure la Coppa Italia».

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