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·25 aprile 2024

Inter, inutile cercare altrove: ecco perché è lo Scudetto di Inzaghi

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Inzaghi è l’allenatore dello Scudetto della Seconda Stella ma per l’Inter non rappresentamente semplicemente la persona seduta in panchina durante le partite. Anche perché di stare seduto in panchina non se ne parla nemmeno. Il segreto del ventesimo tricolore è proprio l’allenatore

MILANO – Arrivati al traguardo è più facile voltarsi indietro e analizzare quello che è successo. Lo sport preferito di chi racconta il calcio è andare alla ricerca del protagonista. Inteso come l’attore principale. Il più meritevole di tutti. Succede anche per l’Inter campione d’Italia nel momento della festa. Lo Scudetto numero venti, che significa Seconda Stella, ha un protagonista che svetta su tutti. Si chiama Simone Inzaghi, viene da Piacenza ed è il nuovo idolo della Milano nerazzurra. Più di ogni (suo) calciatore. Più dei dirigenti e dei proprietari. Il singolo che unisce tutti i puntini per realizzare un capolavoro. Collettivo sì ma la mano che disegna il tricolore da tre anni non si discute. L’allenatore che fa da scudo a tutto e tutti. È lo Scudetto di Inzaghi, perché è l’unico insostituibile in un sistema vincente creato con Inzaghi per l’Inter (anziché con l’Inter per Inzaghi). Qui non è la squadra a esaltare l’allenatore bensì l’esatto opposto. E non è sempre scontato. Mai.


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Inzaghi uomo-Scudetto dell’Inter campione d’Italia: la creatura nerazzurra figlia del suo Calcio

ATTORE PRINCIPALE – È lo Scudetto di Inzaghi perché puoi cambiare capitano, centravanti, regista e portiere ma la squadra funziona allo stesso modo. Forse anche meglio di prima. Puoi cambiare metà formazione titolare, tutta la panchina e non mettere a disposizione nessun talento in uscita dal Settore Giovanile (ah la seconda squadra…). Non fa niente, bastano dieci-quindici calciatori di movimento e passa la paura. Puoi aggiungere competizioni, partite e tutto quello che può complicare i piani di una stagione infinita. Pazienza, Inzaghi ha sempre la soluzione a ogni problema. E la soluzione si chiama – banalmente – calcio. Il calcio giocato, quello espresso sul campo. E la cultura calcistica, che probabilmente si apprende e si tramanda ma nel caso d(egl)i Inzaghi fa parte del DNA. Non è cinema, è calcio. E nel calcio, anche a certi livelli, l’allenatore può diventare vantaggio competitivo per una squadra. Inzaghi lo è per l’Inter nuovamente scudettata.

Ultimo step Inter… nazionale dopo la Seconda Stella: Europa e Mondo obiettivi concreti adesso

CREATURA INZAGHIANA – L’Inter macina punti e vittorie in Serie A, record e trofei in Italia. È vero, fallisce anche qualche appuntamento, come nel caso della trasferta di Madrid, ma fa parte del percorso. Come faceva parte del percorso la Finale di Champions League a Istanbul, che non è stato un fallimento ma l’apice del lavoro di Inzaghi per arrivare allo Scudetto. Istanbul è la Colonia di Inzaghi, che adesso vuole anche la sua Atene nerazzurra. Migliorare nella gestione degli impegni internazionali, quindi infrasettimanali e lontani dall’Italia, è l’ultimo step rimasto. In Europa e nel Mondo, visto l’ambizioso obiettivo chiamato Coppa del Mondo per Club negli Stati Uniti d’America. Qualcuno assicura che è l’Inter più forte di sempre ma è falso ed è folle crederlo: è “solo” l’Inter più bella di sempre. E se questo è lo Scudetto più bello di sempre, gran parte del merito va riconosciuto al (suo) “plasmatore” Inzaghi. Complimenti, Mister Seconda Stella.

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