🤯 Inter fuori di testa, ma diversa da loro: l'arma letale di Inzaghi | OneFootball

🤯 Inter fuori di testa, ma diversa da loro: l'arma letale di Inzaghi | OneFootball

Icon: OneFootball

OneFootball

Saverio Grasselli·21 settembre 2021

🤯 Inter fuori di testa, ma diversa da loro: l'arma letale di Inzaghi

Immagine dell'articolo:🤯 Inter fuori di testa, ma diversa da loro: l'arma letale di Inzaghi

Dzeko, rimonta, vetta, mentalità, gol: se fossimo negli ultimi quindici minuti de L’Eredità, un tifoso dell’Inter non dovrebbe spremersi più di tanto per trovare la parola segreta e vincere La Ghigliottina.

Aiutino? Testa. Ed eccolo là a sognare montepremi in gettoni d’oro. Come se la vetta (appunto) della Serie A già non fosse abbastanza.


OneFootball Video


Questo browser non è supportato, ne utilizzi uno diverso o installi l'applicazione.

video-poster

L’ultima testa vincente per la squadra di Simone Inzaghi è stata quella di Edin Dzeko, che ha concesso il ribaltone sulla Fiorentina, rispondendo a quelle frecciatine che punzecchiavano il bosniaco per non aver segnato ancora “gol decisivi”.

“È bello andare a saltare quando crossano Calhanoglu e Dimarco. E’ un’arma in più”, conferma l’ex Roma nel post-partita di martedì, sintomo di come il nuovo espediente funzioni e faccia già parte del repertorio di squadra.

Questo browser non è supportato, ne utilizzi uno diverso o installi l'applicazione.

video-poster

L’ultimo header (per fare gli inglesi) di Dzeko si va ad aggiungere ai 5 precedenti (tra cui quelli di Skriniar, Lautaro e Correa) già messi a segno dall’Inter: in totale, nei 18 gol nerazzurri, questa tecnica rappresenta 1/3 della produzione offensiva.

Arma in più per Dzeko, letale per l’Inter: sono 12 (su 13 totali) i punti racimolati grazie alle testate nerazzurre, pesantissime in termini di tempismo.

Questo browser non è supportato, ne utilizzi uno diverso o installi l'applicazione.

video-poster

Skriniar l’aveva utilizzata per inaugurare l’inizio della stagione (aprendo il poker col Genoa) e nel momentaneo 2-0 col Bologna (finirà 6-1), Lautaro e Correa per ribaltare il Verona (dopo l’iniziale vantaggio di Ilic), mentre Dzeko l’ha sfoderata all’Artemio Franchi martedì sera.

“Siamo fuori di testa” canterebbero i Maneskin, “ma diversi da loro” risponderebbero i nerazzurri: serve infatti concentrazione per non perdersi dopo un primo tempo come quello contro la Viola.

Questo browser non è supportato, ne utilizzi uno diverso o installi l'applicazione.

video-poster

L’assedio di Italiano, il giallo a Skriniar, le polemiche per il fallo di Nico Gonzalez nell’azione del gol di Sottil, la mano di Biraghi: chiunque avrebbe perso pazienza e concentrazione, ma non l’Inter… e sapete perché? A buon intenditor poche parole.

Così Inzaghi si è preso la testa (sì, ancora lei) della classifica, mentre nelle uniche due volte in cui nessuno l’ha sfruttata l’Inter è uscita o con una sconfitta (in Champions col Real) o con un pareggio (contro la Samp).

Questo browser non è supportato, ne utilizzi uno diverso o installi l'applicazione.

video-poster

Testa è poi sinonimo di mentalità, installata lungo il biennio Conte, che continua a dare frutti anche grazie ad Inzaghi: una differenza sostanziale se si pensa a come la Juve abbia perso quella sua quadratura nell’avvicendamento Sarri-Pirlo e si trovi adesso a dover ripartire quasi da zero con l’Allegri bis.

L’Inter ne ha approfittato ancora una volta, portandosi momentaneamente a +11 sui rivali bianconeri, e come ha detto bene Dzeko “da domani (oggi, ndr) già testa all’Atalanta”.