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·7 novembre 2024
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Inter-Arsenal pone la squadra di Inzaghi su un livello superiore rispetto ad altre temibili squadre. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la quarta giornata di UEFA Champions League
MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi vince nuovamente di misura in UEFA Champions League, dove gode ancora della porta inviolata dopo quattro giornate. Battuti gli inglesi dell’Arsenal, guidati da Mikel Arteta, al termine di una partita bella ma “volutamente” sofferta. E adesso i punti in classifica sono 10, che valgono un potenziale secondo posto vista la compagnia delle sorprendenti Brest, Monaco e Sporting Clube de Portugal alle spalle della capolista Liverpool (12). Qualificazione più vicina? Analizziamo Inter-Arsenal (1-0) di Champions League in tre punti.
1. ZERO PRETATTICA – Alla vigilia di Inter-Arsenal in tanti si chiedono che formazione schiererà Inzaghi nell’uscita infrasettimanale internazionale che precede lo scontro diretto nazionale contro il Napoli capolista. Ed è una domanda inutile, dal momento che in questa stagione il tecnico nerazzurro ha deciso di non far uso della pretattica. Almeno finora. L’Inter anti-Arsenal si conosce già dal giorno prima. Anche prima della vigilia. Le rotazioni reparto per reparto sono decise e “solo” confermate. In conferenza stampa arrivano solo ulteriori indicazioni su quello che sarà. E alla fine si può dire che Inzaghi abbia avuto ragione. Rinunciare a cinque-sei titolari in Champions League, per di più contro l’Arsenal, è una sfida che il tecnico lancia sia a se stesso sia alla sua squadra. In Inter-Arsenal arriva l’occasione per tutti di dimostrare di essere all’altezza di questa maglia. Qualcuno ci riesce e bene, qualcun altro meno. Eppure nessuno si focalizza sulla prestazione, ottima nell’approccio iniziale ma ben presto limitata. A San Siro è l’Arsenal a fare la partita ma l’impressione è che per una volta l’Inter si lasci dominare con discreta tranquillità per non sprecare ulteriori energie preziose: l’Inter in formazione-tipo si (ri)vedrà contro il Napoli.
Hakan Calhanoglu in Inter-Arsenal di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. CLEAN SHEET – L’Inter comincia con il tradizionale 3-5-2 inzaghiano, trova l’1-0 su rigore nel recupero del primo tempo e si presenta allo stesso modo a inizio ripresa mentre l’Arsenal cambia assetto. Il finale prevede un 5-4-1 atipico a difesa del vantaggio minimo. Tre concetti ciclici in uno. Il primo è Inzaghi che non cambia la sua filosofia nel preparare le partite e attua delle rotazioni ragionate senza stravolgere le abitudini tecnico-tattiche della sua squadra. Prevedibile. Il secondo è l’episodio sblocca-risultato, che è ricorrente nella stagione dell’Inter, meno cinica del previsto sotto porta ma letale con Hakan Calhanoglu e soci dal dischetto. Bene finché va. Il terzo è l’azzardo di Inzaghi, che – finalmente – legge una partita nella quale è più importante evitare di subire il pareggio anziché cercare il raddoppio. L’abbassamento del baricentro con un esterno in più – Federico Dimarco a sinistra in supporto a Matteo Darmian – è simbolico. Inzaghi evita di “rischiare” Francesco Acerbi e/o Alessandro Bastoni nell’assedio finale dell’Arsenal per non precludersi eventuali ripartenze. I due difensori italiani sono già focalizzati sulla marcatura su Romelu Lukaku e compagni, in Inter-Arsenal può bastare un superlativo Yann Bisseck “mancino” per blindare la difesa guidata dall’ottimo Stefan de Vrij al centro. Scelta che premia Inzaghi. Un’altra porta inviolata per Yann Sommer in Champions League, record condiviso con il collega italiano Marco Carnesecchi (Atalanta). Ed è un dato che stupisce, dato che in Serie A sono già 13 gol subiti in undici partite: zero gol subiti nelle prime quattro giornate di Champions League – contro Manchester City, Stella Rossa, Young Boys e proprio Arsenal – significano pur qualcosa.
Yann Sommer in Inter-Arsenal di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. NAPOLI BIS – Se alla vigilia della partita qualcuno avesse chiesto con convinzione a Inzaghi cosa avrebbe preferito portare a casa tra Arsenal e Napoli la risposta non sarebbe stata inferiore ai 6 punti. Altro che accontentarsi di un pareggio in Europa per tentare il sorpasso in Italia con una vittoria. La classifica in Serie A dice(va) “Napoli 25, Inter 24” ma oggi in Champions League dice “Liverpool 12, Inter 10”. Due prime, una seconda. In entrambi i casi c’è una squadra che insegue. E quella squadra è l’Inter. L’obiettivo è cambiare le gerarchie alla prima occasione utile. Non potendo sfruttare lo scontro diretto contro il Liverpool, dopo la sosta Inzaghi sarà costretto a “tifare” Real Madrid. Diverso il discorso in campionato, dove il Napoli di Antonio Conte è già avvisato. Ma anche riposato. Ecco perché tutti quei discorsi sul turnover in formazione e sull’approccio più rilassato in campo passano in secondo piano. Mai come in questa settimana ciò che conta in casa Inter è il risultato. Contro l’Arsenal è andata benissimo, adesso il banco di prova si chiama Napoli: l’ambizione dell’Inter di Inzaghi non è quella di inseguire ma di farsi inseguire. Inter-Napoli verrà preparata con altri nomi ma con le stesse idee di Inter-Arsenal.
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