Calcio e Finanza
·26 marzo 2025
Indagine negli USA su A-Cap: senza l'intervento del CdA il Genoa a rischio fallimento

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·26 marzo 2025
Continua a tenere banco la gestione statunitense del Genoa, prima sotto 777 Partners e poi con A-Cap, subentrata alla società con sede a Miami per via dei crediti maturati nei confronti di quest’ultima.
Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, l’ultimo capitolo della vicenda arriva dal Tribunale di Salt Lake City, nello Utah, con un faldone di documenti che conta ben 398 pagine. In questa raccolta di prove viene descritto un quadro drammatico relativo alla situazione finanziaria di A-Cap, il gruppo assicurativo che ha di fatto sostituito 777 Partners al comando del Genoa, e di tutte le società calcistiche che erano state acquistate negli anni precedenti.
Una situazione economica molto instabile, quella che viene restituita dal Tribunale di Salt Lake City che non avrebbe di certo permesso la sopravvivenza del Genoa, e né tanto meno degli altri club che facevano capo in precedenza a 777 Partners. A salvare la situazione fu proprio la richiesta di aumento di capitale da parte del Consiglio di Amministrazione rossoblù che portò infine al passaggio del club sotto il controllo dell’attuale patron, Dan Sucu.
La mossa decisiva fu presa in carico dall’amministratore delegato Andres Blazquez, appoggiato da tutto il CdA, con l’obiettivo di forzare l’uscita di A-Cap, andando a deliberare unilateralmente un aumento di capitale senza che esso fosse stato prima sottoscritto dai soci, aprendolo a soggetti terzi. Ed ecco l’intervento di Sucu con l’immissione di 40 milioni di euro liquidi, facendolo diventare così il nuovo proprietario del club rossoblù senza dover versare alcunché al precedente proprietario A-Cap. Un procedimento che tecnicamente viene definito di diluizione, poiché il socio originario non ha venduto le sue azioni, ma si è visto comunque ridurre la propria percentuale di capitale.
Ovviamente, vedendosi sfilare un asset dall’alto valore, utile per iniziare a rientrare dei finanziamenti garantiti a 777 Partners, e non restituiti, A-Cap ha intentato causa davanti al giudici civile di Genova contro Sucu per il controllo del Genoa con una decisione attesa per il 20 maggio di quest’anno.
Tornando al procedimento di Salt Lake City, questo evidenzia come A-Cap aveva fatto, sin dal 2020, cospicui investimenti in 777 Partners, pari ad oltre 2 miliardi di dollari, frutto dei premi pagati per le polizze assicurative. Nonostante questi non si fossero rivelati profittevoli (secondo la definizione dei giudici, «non performanti»), A-Cap ha insistito nel suo modus operandi, solo per ottenere guadagni.
Lo scopo era duplice: in primo luogo, continuare a generare denaro tramite la vendita di polizze e, in secondo luogo, investire quel denaro in investimenti ad alto rendimento e ad alto rischio che avrebbero potuto arricchire A-Cap. Un gioco pericoloso che poi ha fatto implodere il sistema. Nel cataclisma finanziario, suo malgrado, si è venuto a trovare anche il Genoa, che invece A-Cap sperava di vendere in tempi brevi e incassare così altri soldi pesanti.
Un gioco pericoloso che è stato prontamente disabilitato dal CdA del Genoa, ma che sta portando diversi strascichi giudiziari al club rossoblù, che è ovviamente l’oggetto del contendere fra A-Cap e il nuovo patron Sucu. Lato rossoblù viene comunque dichiarata una certa tranquillità, consapevoli di aver operato secondo le norme.
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