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·14 marzo 2024
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Pierluigi Matera, professore ordinario di diritto comparato ed ex vice procuratore generale del Coni, ha parlato a Tuttosport del caso Milan. Le sue dichiarazioni:
INDAGINE MILAN – «Mi preme un antefatto, intanto: il cosiddetto “vendor loan” e i veicoli lussemburghesi attraverso cui, nell’estate del 2022, è stata perfezionata la cessione del club da Elliott a RedBird rappresentano un modo di operare abbastanza tipico nel mondo della finanza»
PROCURA – «In assenza della cosiddetta “scrittura di verità” all’accusa serviranno altre prove. Alcune di quelle che trapelano in queste ore mi sembrano evanescenti. La coincidenza dell’indirizzo nel Delaware, per esempio, riguarda i due fondi in questione così come circa il 70% delle principali società americane. La conferma di alcune figure nel passaggio da vecchio a nuovo management è già più suggestiva, ma immagino che la Procura abbia in mano anche altro. Si tratta di un’accusa complessa da sostenere anche attraverso la tesi più importante, ovvero quella secondo la quale Elliott si sarebbe comportato da proprietario e non da creditore nella trattativa con il fondo arabo Pif per una possibile trattativa di cessione».
AMBITO SPORTIVO – «Il discorso è differente, l’abbiamo già visto con il caso Juventus dell’anno scorso. Il procedimento deve essere più veloce e si concluderà prima ancora della formazione delle prove nel penale, ammesso che ci si arrivi. E così gli articoli 4, 31 e 32 comma 5 del Codice di Giustizia Figc possono portare ad ammenda e penalizzazione. In che termini? Se si crede alla ricostruzione di una proprietà “schermata”, lo scenario è certamente più grave rispetto a quello che ha portato al -10 per il club bianconero. Poi c’è il fronte Uefa: la tesi della contemporanea proprietà di Milan e Lille, secondo l’articolo 5, può portare anche all’esclusione dalle coppe».