Il valzer degli attaccanti: l’Italia è ancora una destinazione appetibile? | OneFootball

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Calcio e Finanza

·31 agosto 2023

Il valzer degli attaccanti: l’Italia è ancora una destinazione appetibile?

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L’estate 2023 è forse una delle estati più particolari a cui abbiamo mai assistito. Mai come quest’anno la musica ha inondato le nostre orecchie e il calciomercato dando vita al più grande valzer degli attaccanti. Può sembrare un’esagerazione ma se ci si riflette, mai come questa volta ci siamo ritrovati a dire in più situazioni “e adesso?”. Tanti i dubbi sui trasferimenti, i possibili colpi e le strategie di mercato, e intanto la musica aumenta di volume stordendo gli appassionati e inebriando i giornalisti.

In tutto questo trambusto abbiamo notato che l’Italia veniva sempre citata in due modi: o come destinazione di serie b, come Mbappe che sarebbe andato all’inter per ripicca anziché restare a Parigi, come è successo; o come mero settore giovanile da cui comprare giovani promesse. Questo ci ha dato ancora una volta da riflettere. Il nostro paese, dopo l’affaire Ronaldo soprattutto, è ancora una destinazione appetibile per i calciatori? Eppure c’è già chi è alla ricerca delle migliori quote Serie A.


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Un paese a rotoli o a rotocalchi?

Quello che più ci ha colpiti è stato il modo in cui alcuni giocatori venivano accostati a squadre del nostro paese. Togliendo la Juventus che l’attaccante ce l’ha già e si stava guardando intorno, non abbiamo apprezzato il modo in cui venivano trattati i tifosi delle altre squadre. L’Inter e il caso Lukaku, il Milan e l’addio di Tonali, la Roma e l’attaccante misterioso, ma anche la Lazio, ecc.

Potremmo continuare per ore. Come nel caso delle dimissioni del CT della Nazionale Roberto Mancini, in cui qualche buontempone ha voluto scherzare, con cattivo gusto, annunciando che Gravina avrebbe preso in considerazione Eziolino Capuano come nuovo allenatore. Un colpo basso che non giova a nessuno, soprattutto ai due interessati. Roberto Mancini è un professionista e finchè l’Italia alzava la coppa durante l’Europeo 2021 era un eroe, ora, per qualcuno, qualcosa con cui fa rima. Eziolino Capuano è un allenatore che merita rispetto, certo è un animale sociale capace di rilasciare dichiarazioni divertenti, ma è soprattutto un professionista del mondo del calcio. Non si contano le squadre salvate dalla retrocessione.

In tutto ciò gli appassionati ci rimettono. Parliamo di milioni di persone che ogni anno spendono soldi e tempo per seguire la propria squadra o il campionato in generale. Intanto i conti non tornano e, secondo le ultime analisi, la Serie A, la massima serie calcistica di questo paese perde circa 800 mila euro al giorno. Dati spaventosi.

Il calciomercato

Ad oggi il calciomercato ha rilasciato dei dati preoccupanti:

  • Lukaku senza destinazione, l’Inter non sa come accontentare il Chelsea e la Juventus ha definitivamente detto no;
  • Vlahovic resta a Torino con la Juventus, probabile che il suo avvicinamento al Bayern Monaco sia stata solo una mossa pubblicitaria;
  • Tonali parte, regala al Milan 70 milioni e i tifosi non sanno se festeggiare o meno;
  • La Roma presenta Belotti come se fosse stato acquistato quest’anno;
  • L’inter chiude per Arnautovic dal Bologna, un attaccante di 34 anni che andrebbe a fare il titolare;

Leggendo attentamente queste notizie si evince che il nostro campionato non ha più niente da dire. Non stiamo parlando del valore tecnico, perchè si ci saranno dei limiti, delle differenze ma siamo sempre competitivi. Ci stiamo riferendo al valore economico, da questo punto di vista siamo un paese che non vale più nulla. La Juventus è l’unica che cerca ancora di fare la voce grossa, ma l’essersi messa contro Ceferin le sta dando più di qualche problemino.

Urge “IL” cambiamento

Arrivati a questo punto, con due mondiali saltati e un europeo vinto di mezzo, con i giocatori che partono per cifre importanti e i tifosi non sanno se sia un bene o un male. Nessuna proposta per le giovanili e i grandi campioni accostati alle nostre squadre per mera ilarità. Qui non urge un cambiamento, bensì IL cambiamento. Serve una manovra forte che possa riportare interesse verso il nostro calcio, non solo da parte dell’estero ma anche dei nostri stessi tifosi.

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