Calcio e Finanza
·5 luglio 2025
Il TAS dà ragione a Gabigol: annullata la squalifica di due anni per doping

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·5 luglio 2025
Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha accolto il ricorso di Gabriel Barbosa Almeida (comunemente noto come Gabigol) contro l’Unione Federale del Brasile (União) e l’Autorità Brasiliana di Controllo del Doping (ABCD) riguardo a una possibile violazione delle norme antidoping. La squalifica di 24 mesi inflitta a Barbosa è stata quindi annullata.
Gabigol – attualmente al Cruzeiro, e con un passato all’Inter – si era sottoposto a un controllo antidoping fuori competizione condotto dalla ABCD su vari giocatori del Flamengo l’8 aprile 2023. I campioni forniti da Barbosa in tale occasione sono stati analizzati e hanno dato esito negativo per sostanze vietate.
Il 30 maggio 2023, Barbosa era stato informato di una potenziale violazione delle norme antidoping per aver ostacolato il processo di controllo e aver tentato «di intralciare l’intero processo di controllo». Barbosa ha negato le accuse, che sono state sottoposte al Tribunale Antidoping Brasiliano. Il Tribunale ha emesso una decisione il 25 marzo 2024 imponendo una squalifica di 24 mesi per tentato intralcio, sospendendo Barbosa fino al 7 aprile 2025.
Il calciatore ha presentato ricorso al TAS il 2 aprile 2024, insieme a una richiesta di misure provvisorie per sospendere la decisione del Tribunale. Il TAS ha accolto la richiesta il 30 aprile 2024, sospendendo temporaneamente la squalifica durante lo svolgimento del procedimento. Il ricorso chiedeva l’annullamento totale della decisione del Tribunale e che il TAS stabilisse che non vi fosse stato alcun intralcio né tentativo di intralcio.
Un’udienza in presenza si è tenuta a Rio de Janeiro, Brasile, il 3 e 4 aprile 2025. Il collegio arbitrale ha esaminato il comportamento attribuito a Barbosa l’8 aprile 2023, che consisteva nel non essersi presentato tempestivamente alla stazione di controllo antidoping dopo la notifica e in un atteggiamento irrispettoso verso gli ufficiali di controllo.
Il collegio ha stabilito che, pur essendo stato poco collaborativo, il comportamento di Barbosa non può essere considerato come “intralcio” ai sensi del Codice Mondiale Antidoping (WADC) e non raggiunge la soglia per una violazione delle norme antidoping. Il collegio ha sottolineato che un simile comportamento avrebbe potuto costituire una violazione se gli ufficiali avessero notificato correttamente Barbosa o adottato un approccio più fermo avvertendolo che non avrebbero tollerato ritardi o comportamenti ostruzionistici.
Alla luce di queste considerazioni, il TAS ha stabilito che non deve essere imposta alcuna sanzione a Barbosa. Il ricorso del calciatore è stato accolto e la decisione del Tribunale è stata annullata.
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