Empoli Football Club
·31 gennaio 2025
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·31 gennaio 2025
Il sogno di un bambino, il riscatto dell’uomo. Fabrizio Maiello ha prima assistito all’allenamento dei giovani azzurri e ha poi incontrato i piccoli calciatori e lo staff dell’Under 14 a Casa Azzurri al Centro Sportivo di Monteboro. Un incontro formativo, per conoscere la storia di un uomo che ha sofferto, è caduto e si è rialzato, riprendendo in mano la propria vita.
Fabrizio Maiello si è aperto, ripercorrendo la sua storia, fatta di sogni e cadute, momenti bui prima di rialzarsi. Una storia fatta di calcio, della passione nata fin da bambino ma purtroppo stoppata da un bruttissimo infortunio. E poi il periodo buio prima di tornare a vedere la luce per un riscatto dell’uomo, che nonostante gli errori commessi decide di dedicarsi agli altri facendo del bene.
Fabrizio Maiello nasce a Cesano Maderno, in provincia di Monza-Brianza, il 4 aprile 1963, e fin da piccolissimo sogna di fare il calciatore professionista. Il percorso nel settore giovanile del Monza sembra quello giusto. L’occasione per coronare il suo sogno prima che vita presentasse il conto. Autunno 1979, un tackle in allenamento, la rottura dei legamenti crociati e collaterali, e una diagnosi che non lascia scampo ad una carriera purtroppo praticamente compromessa. Rabbia e delusione, che ben presto lo portano a frequentare le compagnie sbagliate, a delinquere e ad avvicinarsi sempre più ad un ambiente che sino ad allora lo sport era riuscito a tenere lontano. La vita di Fabrizio cambia radicalmente, la promessa del calcio è solo un lontano ricordo e la sua vita diventa molto altro. Una spirale fatta di criminalità, ma anche di droga e totale sregolatezza, costantemente in fuga da tutto e da tutti. Il percorso di Fabrizio tocca il carcere prima di trasferirsi prima nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, prima a Montelupo Fiorentino poi a Reggio Emilia. Il punto più basso ma anche quello della risalita, con una piccola luce che pian piano diventa sempre più forte e una speranza a cui aggrapparsi. Di nuovo il calcio come amico fedele a cui aggrapparsi e insieme ripartire. All’interno dell’Opg di Reggio Emilia a Fabrizio viene proposto di partecipare alla maratona di Vivicittà e lui risponde abbinandoci la palla e correndo palleggiando. Arrivano record su record. Dietro alla dedizione c’era un segreto: Giovanni Marione, un uomo con problemi mentali ospite dell’ospedale psichiatrico giudiziario. Giovanni, a cui vengono dati appena tre mesi di vita, è la molla che spinge Fabrizio, che interviene in suo soccorso accudendolo giorno e notte fino a far nascere profonda amicizia che lo cambia profondamente. Fabrizio capisce che una nuova possibilità può davvero arrivare, una nuova vita da costruire e non distruggere. Oggi Fabrizio è un uomo libero, con un lavoro, una compagna, una casa. È diventato testimonial della legalità, collabora con l’associazione Libera di Reggio Emilia raccontando la sua storia nelle scuole, è testimonial in tutta Italia e lotta in prima persona per il contrasto alla violenza di genere e al bullismo. Continuando anche a palleggiare e a stabilire nuovi record di palleggio.
“Tra i nostri obiettivi come Club c’è sempre quello di portare avanti la crescita dei nostri ragazzi sotto ogni aspetto – afferma il Responsabile dell’Area Tecnica del Settore Giovanile Matteo Silvestri – e l’incontro con Fabrizio è andato proprio in questa direzione. La sua è la storia di una persona che ha saputo reagire e rialzarsi dopo aver sbagliato ed essere caduto. Fabrizio ha avuto la forza di costruirsi una nuova prospettiva di vita, questo è l’insegnamento principale che le sue parole ci lasciano”.
“Incontri come questo – afferma il Responsabile dell’Attività di Base Tommaso Dalledonne – sono molto importanti per noi e per i ragazzi: il nostro obbiettivo, infatti, dev’essere quello di formare non solo calciatori ma soprattutto persone. Fabrizio ci ha insegnato che nulla deve essere dato per scontato e che gli ostacoli della vita fanno parte del percorso di ognuno di noi. Per questo ringraziamo Fabrizio, la sua associazione e la società che ci permette di organizzare queste preziose iniziative”.
“Appuntamenti del genere – spiega la Responsabile di Empoli For Charity Alessia Puccini – si inseriscono in una serie di attività che sviluppiamo. Far conoscere la storia di Fabrizio è stato un momento forte, anche difficile da far comprendere a dei giovani. Ma spesso per realizzare un sogno ci sono delle difficoltà da affrontare ed è giusto che i nostri ragazzi sappiamo che l’Empoli li sostiene e li supporta. Le attività dedicate al sociale sono un punto importante nella loro formazione”.