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Emilio Scibona·25 settembre 2023
Il pagellone della 5ª di A: Juve-Napoli 👎 Dimarco-Terracciano 🤩

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Emilio Scibona·25 settembre 2023
Non sono mancate certamente le emozioni e le sorprese nella 5ª giornata di Serie A: l’Inter fa 5 su 5 battendo l’Empoli poche ore dopo il rovinoso tonfo della Juve con il Sassuolo. Napoli, Roma e Lazio pareggiano contro Bologna, Torino e Monza confermando di avere problemi a ingranare la marcia.
Torna a sorridere il Milan con una vittoria che però non scalda gli animi. La Fiorentina si conferma, l’Atalanta si ritrova e il Lecce continua a stupire. Ecco qui il pagellone dell’ultimo turno.
Nelle vittorie di misura di Inter e Fiorentina sono stati senza mezzi termini protagonisti assoluti. Il terzino sinistro classe 1997 ha risolto la partita di Empoli, che parimenti si sarebbe rivelata scivolosa, con una prodezza balistica di rara bellezza per qualità e precisione.
Il portiere viola ha invece salvato in quel di Udine tutto il possibile con degli interventi prodigiosi, in particolare quello difficilissimo su Thauvin nel primo tempo, dimostrandosi provvidenziale per la sua squadra. Men of the Week.
Dopo la brutta gara dello Stirpe contro il Frosinone serviva una grande reazione ai neroverdi: una reazione prontamente arrivata nella gara del Mapei contro la Juventus.
Certamente i bianconeri ci hanno messo tanto del loro nel complicarsi la vita, ma ciò nulla toglie all’ottima prestazione della squadra di Dionisi che, trascinata da Berardi e dai suoi talenti offensivi, ha affrontato a viso aperto e senza timori la stessa squadra che settimana scorsa aveva annichilito in modo netto la Lazio. Non male.
Al di là della prestazione (non certo brillante ma consistente) la squadra di Inzaghi trova il quinto successo di fila rimanendo a punteggio pieno e mandando un nuovo segnale alla concorrenza in questo inizio di campionato. La Fiorentina soffre di più ma alla fine riesce a trovare un successo prezioso alla ricerca di quella continuità che l’anno scorso le era mancata.
La squadra salentina invece si conferma un collettivo di valore e continua a stupire: il successo contro il Genoa (al di là dei demeriti degli avversari) porta i giallorossi al terzo posto solitario a 11 punti. La squadra di D’Aversa è l’autentica rivelazione di questo inizio di campionato. Applausi a scena aperta.
Brianzoli, felsinei e granata erano attesi rispettivamente dalla Lazio vice-campione d’Italia, dal Napoli scudettato e dalla Roma finalista di Europa League. Tutte e 3 sono riuscite a bloccare sul pari le quotate avversarie dimostrando, al di là dei singoli episodi, carattere ed una personalità che se dovesse rimanere tale può portarle lontano.
L’Atalanta torna invece a sorridere in campionato battendo in casa 2-0 il Cagliari: la vittoria (meritata, al di là di qualche patema a inizio ripresa) dimostra come questa nuova versione della”Dea” abbia tanti argomenti da mettere in campo.
I rossoneri dopo la batosta nel derby e la delusione col Newcastle ritrovano la vittoria contro il Verona: la prestazione non è stata particolarmente brillante ma il risultato resta comunque prezioso per la squadra di Pioli, che ha avuto il merito di indirizzare presto la partita.
Per i ciociari (protagonisti di un sorprendente inizio di campionato) invece arriva un pareggio con la Salernitana: un risultato che, visto dalla prospettiva della squadra allenata da Di Francescosi può considerare nel complesso buono. Un altro piccolo tassello messo dal Frosinone in una corsa alla salvezza che resta comunque lunga.
Anche se in tutti i casi più che di una mediocrità piena si parla di un 5,5 c’è da dire che tutte le squadre in questione hanno perso delle occasioni. La Roma per come si era messa la partita ha perso (al di là degli innegabili meriti del Torino) l’opportunità di fare i 3 punti di fatto nell’unica vera palla gol avuta dagli avversari.
Il Verona, pur dimostrando personalità, contro il Milan si è fatto male da solo con una palla persa a centrocampo; l’Udinese avrebbe meritato di più ma ha peccato in freddezza. I friulani restano a zero vittorie, come anche un Cagliari che a Bergamo si è svegliato solo nella ripresa ed una Salernitana che doveva sfruttare meglio lo scontro salvezza giocato in casa.
Che il Monza fosse non propriamente il più facile dei clienti è un dato di fatto. Ciò però non toglie che, al di là del mero risultato, la squadra biancoceleste sia apparsa in difficoltà sotto tutti i punti di vista.La proverbiale solidità dello scorso anno sembra essere venuta meno nonostante una retroguardia non toccata dal mercato e sotto il profilo del gioco questa Lazio va troppo a fiammate.
Ok che la partenza di Milinkovic-Savic non è un cambiamento da poco ma il non aver trovato una soluzione alternativa ad un mese dall’inizio della stagione è un problema grosso a cui Sarri deve porre rimedio prima che sia troppo tardi.
Contro il Napoli la squadra di Gilardino aveva impressionato per piglio e maturità: la gara contro il Lecce invece è stata senza mezzi termini un passo indietro.
Il “Grifone” era apparso in difficoltà già prima dell’ingenuo secondo giallo di Aaron Martin, che ha messo la gara in salita fino alla splendida e decisiva giocata di Oudin. Farsi male da soli in partite di questo tipo non è il massimo per una squadra che, per quanto attrezzata sia, deve pensare a salvarsi il prima possibile.
Contro il Bologna, pur tenendo in mano il pallino del gioco, i Campioni d’Italia sono apparsi fin troppo frenetici, con un atteggiamento lontano da quello di una squadra collaudata che in teoria sta difendendo il titolo conquistato l’anno scorso. In questo senso l’emblema del momento partenopeo è soprattutto Victor Osimhen.
Al di là dell’errore dal dischetto (inatteso, non bello da vedere, ma che comunque può capitare) l’attaccante nigeriano, sfortunato in occasione del palo preso dopo cinque minuti, è apparso molto nervoso, palesando tutta la sua frustrazione al momento del cambio decretato da Garcia. Un atteggiamento diverso rispetto a quello che si attenderebbe da un leader tecnico come lui.
Non tanto per la sconfitta in sé (che può anche capitare) quanto per il modo in cui è maturata. La stessa squadra che una settimana prima aveva battuto nettamente la Lazio (venendo confermata in blocco da Allegri, che non schierava la stessa formazione da 112 gare) è stata completamente in balia dell’avversario ma anche, se non soprattutto, di sé stessa.
Era lecito attendersi un atteggiamento totalmente diverso da una Juventus che dopo aver fatto vedere qualità e potenzialità importanti ha fatto su tutta la linea, un passo indietro, che sarà importante lasciarsi alle spalle.
Una doverosa premessa: nessuno dei due si può considerare responsabile assoluto della sconfitta delle loro squadre. Ciò non toglie che i loro errori di giocata restino da matita rossa. Nella galleria degli orrori di questa settimana ci rientrerebbe anche Gatti: il suo errore a conti fatti è stato però relativamente incisivo per quanto brutto da vedere.
Le papere di Szczesny e il goal a porta vuota divorato da Lucca invece hanno avuto un peso importante nell’economia dei risultati di Juventus e Udinese. Errori che non ci si aspetterebbe da un portiere di spessore ed esperienza come il polacco e da un attaccante che ha dimostrato comunque di avere doti importanti. Oggi finiscono dietro la lavagna ma hanno tempo e qualità per rifarsi.