«Il nuovo stadio riporterà il Milan nell’elite europea» | OneFootball

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Calcio e Finanza

·23 settembre 2020

«Il nuovo stadio riporterà il Milan nell’elite europea»

Immagine dell'articolo:«Il nuovo stadio riporterà il Milan nell’elite europea»

In un lungo approfondimento dedicato al Milan, la rivista The Athletic ha parlato con i protagonisti di quella che dovrebbe essere la rinascita rossonera nel prossimo futuro. Tra i tanti temi toccati anche quello relativo al nuovo stadio, che sarà realizzato nell’area accanto al Giuseppe Meazza.

L’attuale casa di Milan e Inter è «un luogo mitologico», dice l’a.d. dei rossoneri Ivan Gazidis. «Sono rimasto davvero colpito dalla passione di questo posto. Non era solo architettura. La passione è stata straordinaria», racconta introducendo il tema stadio.


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Stadio che il Milan ha considerato di rinnovare: «L’abbiamo guardato a lungo. Probabilmente sarebbe stato più facile, forse più economico», ma «in realtà, la cosa giusta da fare è costruire uno stadio moderno e leader a livello mondiale che possa essere un nuovo simbolo per una città moderna e lungimirante. Una città che abbraccia il calcio. E che vuole essere di nuovo al vertice. Questo è essenziale», ha aggiunto Gazidis.

L’età media degli stadi in Serie A è prossima ai 60. Cinque di loro, tra cui San Siro, festeggeranno il loro centesimo compleanno entro il prossimo decennio e la mancanza di terreni di proprietà appositamente costruiti è stato un limite per la crescita economica del campionato sin da Italia ’90. Gazidis evidenzia il divario nei ricavi da botteghino tra il Milan – che da San Siro guadagna circa 30 milioni di euro all’anno – e la top 10 della Deloitte Money League, che si avvicina ai 100 milioni su base annua.

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«Questo fa una grande differenza. In termini puramente commerciali, si tratta di 70 milioni di euro extra che puoi spendere per i giocatori ogni anno. È anche una grande differenza rispetto ad altre squadre italiane. Un nuovo stadio ti dà tutti gli strumenti per riportare il Milan tra le grandi forze del calcio italiano ed europeo», ha spiegato l’a.d.

Il denaro non è l’unico motivo per discutere sul futuro di San Siro. «Gli stadi moderni sono più inclusivi. Hai più donne e più bambini. Sono più diversificati. Hai strutture per disabili completamente diverse. «L’esperienza che le persone vogliono tra 10, 15, 20 anni è diversa dall’esperienza che vogliono oggi, che è diversa dall’esperienza che hanno avuto 5 o 10 anni fa. Questo processo non riguarda solo i 70 milioni di euro. Si tratta di mantenere la rilevanza per il futuro ed essere in grado di abbracciare i fan che vogliamo abbracciare perché questa è una community», ha sottolineato.

A proposito del progetto, Gazidis ha aggiunto: «La nostra partnership con l’Inter su questo progetto è stata molto forte. Sono lieto di poter dire che abbiamo un sindaco, Giuseppe Sala, che comprende davvero l’identità della città come città globale, come centro globale e come leader in Europa. Ha lavorato duramente per trovare soluzioni creative per realizzare questo obiettivo, mostrando responsabilità per la città, i suoi bisogni e la prossima generazione di persone e cittadini».

«L’attuale processo è lavorare a una versione rivista dello studio di fattibilità, che include la ristrutturazione di San Siro in un complesso polivalente per lo sport e l’intrattenimento», ha concluso il capo dello staff di Gazidis, James Murray. «È un’evoluzione del progetto originale. Tutta la pianificazione dettagliata che è entrata nel progetto originale ora deve essere aggiornata alla luce delle conversazioni con il Comune».

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