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·31 gennaio 2025

Il nuovo piano di Generali: 7 miliardi di dividendi ai soci fino al 2027

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Con il nuovo piano “Lifetime Partner 27: Driving Excellence”, Generali promette di distribuire da qui al 2027 agli azionisti 7 miliardi di dividendi, il 30% in più dei 5,5 miliardi elargiti nel triennio precedente, e un dividendo per azione in aumento di oltre il 10% ogni anno. Alla remunerazione in contanti si aggiungono almeno 1,5 miliardi di buyback al ritmo di riacquisti di azioni proprie da 500 milioni l’anno.

Non più di 1,5 miliardi sono disponibili per le acquisizioni, la metà rispetto al piano precedente, perché il focus è ora sulle operazioni già realizzate ma da integrare – le statunitensi Conning e Mgg – o ancora da mandare in porto. E’ il caso della contrastata joint venture con Natixis, definita «un’opportunità unica e trasformativa per accelerare il percorso strategico del business».


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Sull’argomento sono state poste domande nell’Investor Day a Venezia nel corso del quale il ceo Philippe Donnet ha voluto precisare che «non sarà trasformativa per Generali ma per l’asset management di Generali» e ha assicurato che «avremo più controllo, sarà meglio di prima». Ha risposto così indirettamente ai suoi maggiori azionisti privati – Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin guidata da Francesco Milleri – e alla politica, preoccupata che i risparmi degli italiani finiscano in mani estere.

«C’è stata molta confusione in questo Paese sul tema, sembra che le persone non facciano differenza fra chi è l’asset owner e chi è l’asset manager», ha osservato ricordando che con Natixis «ci sarà co-controllo». Invece, «quando le compagnie assicurative o gli istituti di previdenza danno mandati alle società americane di asset management nessuno dice “state mandando i risparmi degli italiani negli USA”», ha evidenziato il manager francese da nove anni alla guida della compagnia.

In ogni caso pur inclusa nel piano, Natixis avrà un impatto del tutto marginale e l’effetto, se le nozze si celebreranno, si vedrà solo dal 2028 senza modificare l’utile per azione di Generali, previsto in aumento dell’8-10% l’anno. Al di là di questa operazione nel piano tra 500 e 700 milioni sono messi a disposizione per supportare la crescita del business e altre iniziative strategiche. Il gruppo prevede flussi di cassa netti per oltre 11 miliardi nel triennio (da 9,5 miliardi del vecchio piano) e una generazione normalizzata di capitale superiore a 14 miliardi (da 13 miliardi).

Nella parte assicurativa l’utile operativo nei danni è visto in crescita dell’8-9% all’anno e nel vita del 4-5%. Tra 500 e 700 milioni sono messi a disposizione per supportare la crescita del business e altre iniziative strategiche. Forti investimenti, tra 1,2 e 1,3 miliardi, sono previsti poi nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie. I numeri del piano, in gran parte in linea o superiori con il consensus degli analisti, hanno portato il titolo a concludere la seduta in Borsa in rialzo dell’1,13% a 30,41 euro.

Donnet ha declinato le domande sull’offerta di Mps su Mediobanca. Sollecitato sul rischio di scalata a Generali ha ribattuto che «quasi tutti le public company sono contendibili e la contendibilità non c’entra niente col lavoro che deve fare un’azienda. Questa società è più forte che mai. Abbiamo la capacità di proteggere i nostri clienti».

Il CEO del Leone, che gioca a tennis, non ha resistito poi a una metafora sul quinto set del suo sport preferito e si è detto «molto ben allenato e in splendida forma» con la sua squadra di manager per affrontare, con in mano il piano 2025-2027, il voto della prossima assemblea dell’8 maggio. In vista dell’appuntamento ha già fatto sapere di essere pronto a ricandidarsi – nella lista di Mediobanca – insieme al presidente Andrea Sironi e alla maggioranza dell’attuale consiglio che ha scelto di non presentare una lista del board.

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