Calcio e Finanza
·29 ottobre 2022
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Lo scotro sull’ammutinamento di tre anni fa in casa Napoli continua a tenere banco. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, il club di De Laurentiis ha vinto il ricorso contro Allan, ex centrocampista dei partenopei tra i principali protagonisti dello scontro con la società dopo che i giocatori decisero di disertare il ritiro imposto dalla dirigenza.
Il Tribunale del Lavoro ha infatti respinto la richiesta di Allan, che ora si trova costretto a pagare 170mila euro al Napoli, con un ufficiale giudiziario ora autorizzato al pignoramento di beni in casa del brasiliano.
«La sentenza consente ora di agire esecutivamente contro Allan. Qualora non intenda onorare il debito spontaneamente andremo a Dubai a pignorargli tappeti, televisore e posate, anche se non d’argento. Il signor Allan deve pagare, senza se e senza ma», ha spiegato il legale della società Mattia Grassani a radio Crc.
Lo scontro tra i giocatori e il Napoli ha visto i vari organi giudicanti (sportivi, arbitrali e ordinari) esprimersi tutti a favore del club, ma in questo la posizione di Allan rimane la più delicata tra quelle legatei ai calciatori. Secondo l’accusa, confermata anche dai testimoni, Allan si avventò contro il vicepresidente Edo De Laurentiis «inveendo, nei suoi confronti, a pochi centimetri di distanza cercando il contatto fisico. Fu fermato dall’intervento del ds Cristiano Giuntoli». Nelle prossime settimane entreranno nel vivo gli arbitrati di altri suoi compagni, tra cui Fabian Ruiz e Ospina, dopo quelli già chiusi (con condanna) di Hysaj e Maksimovic.
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