🚨 Il Milan su Rabiot: le possibili cifre! E lui dichiara: “Parlo spesso con Allegri, in caso di chiamata…” | OneFootball

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·2 giugno 2025

🚨 Il Milan su Rabiot: le possibili cifre! E lui dichiara: “Parlo spesso con Allegri, in caso di chiamata…”

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Il Milan sta gestendo l’eventuale cessione di Reijnders ma ovviamente è già sulle tracce dei sostituti. Il primo nome sulla lista di Max Allegri è quello di un fedelissimo: Adrien Rabiot.


IPOTESI MILAN

Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, il francese dell’OM ha un accordo per liberarsi per soli 10 milioni di euro, cifra abbordabile per il Milan. Il problema potrebbe essere l’ingaggio da 3.5 milioni netti a stagione con bonus per arrivare a 5 ma i rossoneri, che ci avevano pensato già lo scorso anno, potrebbero provarci.


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L’INTERVISTA

Adrien Rabiot ha parlato alla Gazzetta dello Sport in un’intervista in cui ha toccato diversi temi.

Al Marsiglia ha centrato l’obiettivo Champions. Ma se la chiamasse Allegri che è tornato al Milan?

“Scegliere Marsiglia senza la Champions non era scontato. Adesso che ci siamo qualificati, sarebbe importante poterla giocare in quello stadio e in quell’ambiente. Con Allegri in realtà ci parlo spesso. Giovanni Rossi, il consigliere di De Zerbi, lavora anche con lui e quando lo chiama mi dice: ‘Vieni che ti passo tuo papà’. Con Allegri posso parlare di tutto e non solo di calcio. Lo apprezzo molto come persona. Ha una mentalità vincente. Ed è chiaro, se mi chiama io sarò sempre disponibile a parlarci”

“Juventus? Sono stati anni fondamentali perché se oggi posso gestire queste responsabilità lo devo al fatto di aver potuto maturare in un club come la Juve, dove alla fine ero uno dei capitani. Leadership? Preferisco dare l’esempio in campo, ma ho sicuramente imparato molto da Ibrahimovic quando ero al Psg e da Buffon e Chiellini poi alla Juventus”.

Nel frattempo, con De Zerbi a Marsiglia è diventato un trequartista.

“Posso ormai giocare in diverse posizioni, ma tutto è partito dall’esigenza di rispondere a specifiche richieste in particolari momenti della stagione. Ho iniziato in mediana, poi De Zerbi mi ha spostato a destra, quindi a sinistra e alla fine da “10”, ma sempre dandomi le giuste indicazioni. De Zerbi è un allenatore attento al dettaglio e mi ha aiutato a sentirmi sempre a mio agio”.

Perché ha lasciato la Juventus?

“C’era un interesse perché si continuasse insieme. Anche Thiago Motta mi aveva chiamato, ma Giuntoli non ha fatto il necessario per convincermi. E non ho avuto la sensazione che volesse costruire qualcosa di importante. Vista la loro stagione caotica, forse ho avuto ragione. Già da qualche anno non erano stati fatti acquisti all’altezza della Juve e questo mi frustrava perché avevo l’impressione che in campo fossimo in pochi a fare il necessario. Non volevo continuare in quelle condizioni così ho preferito rimettermi in gioco altrove e ho scelto il Marsiglia”.

Serviva più pazienza nella costruzione del nuovo progetto Juve?

“Non conosco i dettagli, e anche se nel calcio non c’è mai tempo e alla Juve c’è l’esigenza del risultato, è incomprensibile andare a prendere un ottimo allenatore come Motta per poi mandarlo via subito. Dicevano che era l’anno zero, alla fine è bastato qualche risultato negativo per azzerare tutto di nuovo. Ma Thiago ha un grande futuro davanti”.

Cosa rimane dei suoi anni alla Juventus?

“Ho amato giocare alla Juve e vivere a Torino, in Italia: è stata una svolta in termini di mentalità e professionalità. Ho ricevuto tantissimo affetto da tutti, nel club e dai tifosi, e ne sono riconoscente. Per questo è stato difficile lasciare una squadra dove mi sentivo importante. Portare la fascia di capitano alla Juventus non è una cosa da niente”.

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