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·19 ottobre 2020
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·19 ottobre 2020
In attesa dell’esordio assoluto in Champions League, che arriverà martedì sera alla MCH Arena di Herning contro l’Atalanta, sabato pomeriggio il Midtjylland è riuscito a portarsi a casa i tre punti nella sofferta partita casalinga contro l’Odense Boldklub. L’OB galleggia da diverse stagioni a metà classifica nella Superliga, e anche quest’anno è partito con l’ambizione di arrivare tra le prime sei alla 22a giornata, quando il campionato verrà diviso a metà tra play-off e play-out, dove le squadre manterranno i punti conquistati fino a quel momento e si incontreranno in due ulteriori cicli di andata e ritorno, per un totale di 32 turni.
L’inizio di campionato dei biancoblu non era stato però dei migliori – 4 punti in altrettante partite – e a complicare le cose ci si è messa la squalifica del centravanti tunisino Issam Jebali, espulso per condotta violenta nella partita precedente (poi persa) contro il Vejle. Un’assenza pesante, dato che Jebali aveva iniziato alla grande la stagione segnando 4 gol sui 6 complessivi della squadra.
Sabato, a sbloccare il risultato per gli ospiti, ci ha pensato invece l’esterno destro statunitense Emmanuel Sabbi, altro grande protagonista di queste prime giornate che in transizione ha puntato il centrale Scholz ad alta velocità ed è riuscito a piazzarla col mancino – teoricamente il suo piede debole – nell’angolo basso sul secondo palo.
Il gol è stato un episodio in una partita che ha confermato la netta superiorità dei campioni in carica. Il primo tempo si è chiuso sullo 0-1 nonostante 19 tiri a 2, compresi una traversa su colpo di testa di Sviatchenko e un rigore conquistato in dribbling da Awer Mabil e fallito dal brasiliano Evander, che l’anno scorso era stato impeccabile dal dischetto (3/3) ma stavolta si è fatto parare la conclusione dal 21enne Oliver Christensen, il quale a sua volta porta a 7 su 15 l’invidiabile score della sua giovane carriera.
Sembrava una giornata storta per gli Ulverne (i Lupi), ma a metà del secondo tempo è arrivato il pari grazie al centravanti guineano Sory Kaba, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo ha raccolto la sponda aerea di Sviatchenko ed è riuscito a saltare il portiere schiacciando il pallone a terra con una strana giocata, lasciandoci nel dubbio tra colpo di genio e di fortuna.
Ancora Kaba protagonista nel gol del vantaggio, segnato a dieci dal 90’ dall’esterno d’attacco Dreyer che, dopo aver raccolto un pallone recuperato in pressing sulla trequarti avversaria, ha cercato e trovato l’uno-due con il centravanti ed è stato poi fortunato nel vedere la sua puntata, deviata dal difensore Larsen, impennarsi e scavalcare l’incolpevole Christensen. Il terzo e ultimo gol è invece una perla del giocatore più rappresentativo in campo, Pione Sisto, con una punizione da oltre 25 metri degna del miglior CR7.
La squadra di Brian Priske si porta quindi al terzo posto, a pari con Vejle e SønderjyskE, con un punto di distacco dall’AGF di Aarhus e due dal Brøndby, sconfitto a sorpresa dallo stesso SønderjyskE. Nonostante l’imminente impegno internazionale, sabato il tecnico ha scelto di schierare la formazione migliore, risparmiando gli ultimi venti minuti ai soli Cajuste e Mabil. Il Midtjylland, ha dichiarato il presidente Ankersen, non ha intenzione di fare da vittima sacrificale nel – sulla carta – proibitivo girone, ma non sarà facile impostare il piano-gara: cercare di giocarsela a viso aperto, palla a terra e pressando alto, o chiudersi e provare ad attaccare in transizione o giocando sulle seconde palle?
Come si è visto nell’azione del gol di Sabbi, i centrali difensivi non sono molto veloci e potrebbe rivelarsi un suicidio lasciarli con tanto campo da coprire contro Muriel e Zapata (per non parlare di Salah e Mané), per cui è probabile che vedremo i danesi con un assetto più conservativo, snaturando però il proprio stile di gioco. Altra curiosità riguarda l’impatto del trio di centrocampo Evander-Onyeka-Cajuste ad alti livelli: il primo ha un controllo di palla sublime ma una mobilità più da futsal che da calcio a 11, compensata però dal dinamismo dei due colleghi di reparto, tra i migliori nello scorso campionato per palloni recuperati. Per contrastare l’intensità del centrocampo atalantino, non è da escludere che il brasiliano parta dalla panchina, in favore di uno tra il bulgaro Kraev e Dreyer, con possibile passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1.
Davanti molto dipenderà dalla vena di Pione Sisto, talento fuori scala per il campionato danese dove è tornato per trovare continuità in vista degli Europei dopo le tante panchine di Vigo. La sua abilità nel dribbling può essere un’arma importante per mettere in difficoltà il sistema di marcature a uomo di Gasperini, come riuscì a Dani Olmo lo scorso anno nella partita inaugurale contro la Dinamo Zagabria.
Più che i risultati, comunque, per il Midtjylland conteranno le prestazioni, anche in una prospettiva di rilancio del calcio danese dopo che i preliminari di Europa League hanno sancito l’eliminazione di tutte e tre le squadre della Superliga impegnatevi.
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