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·6 dicembre 2021
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·6 dicembre 2021
Nella giornata di ieri si è conclusa la stagione 2021 della K-League, la massima divisione della Corea del Sud, vinta per il quinto anno consecutivo dal Jeonbuk, con i Green Warriors che mettono in bacheca il loro nono titolo.
E’ stata un’altra stagione combattuta e drammatica per i secondi classificati, l’Ulsan Hyundai, che per la terza stagione consecutiva sprecano un significativo vantaggio in classifica facendosi rimontare e sorpassare nelle ultime giornate, con il titolo di K-League cha appare essere sempre più una maledizione per le Horang Tigers che non lo vincono dal 2005 e che allo stesso tempo detengono il triste record di secondi posti: ben 10.
In quest’articolo ripercorriamo insieme quali sono state le tappe fondamentali di questo campionato e chi sono stati i protagonisti.
Jeonbuk e Ulsan Hyundai si sono incontrate ben 4 volte durante il campionato (più una ai quarti di finale della AFC Champions League) con una vittoria a testa e due pareggi a reti bianche. Si potrebbe dire che l’ultimo confronto, vinto 3-2 dal Jeonbuk con gol nel recupero del brasiliano Gustavo (miglior marcatore del Jeonbuk con 15 centri al pari di Stanislav Iljutcenko) sia stato il momento più importante della stagione, ma non è così.
E’ vero che il Jeonbuk grazie a quella vittoria ha assestato il definitivo soprasso in classifica ai danni dell’Ulsan, grazie alla specialità della casa: i gol negli ultimi minuti di gioco (il Jeonbuk è la squadra che ha segnato più reti nell’ultimo quarto d’ora, ben 18), ma il momento determinante della stagione è stato l’ultimo atto del terzo confronto fra le due big, terminato 0-0.
Al 90′ un salvataggio sulla linea di porta da parte del difensore Hong Jeong-ho ha impedito all’Ulsan di celebrare la vittoria e di scappare a +7 in classifica.
Anche questa è stata una stagione da dimenticare per il Seoul, con i rossoneri che fino all’ultimo hanno lottato per evitare la retrocessione dopo parti di stagione nettamente sottotono: a partite dalla settima giornata i rossoneri di Corea hanno collezionato cinque sconfitte consecutive che hanno inaugurato una serie di 12 partite senza vittorie.
Nonostante la presenza di uomini di grande qualità come il trequartista serbo Paloceviv e l’ex nazionale e Swansea, Ki Sung yueng, il Seoul si è rivelato essere per l’ennesima volta una squadra disfunzionale, lontana parante di quella formazione che vinse il titolo nel 2016.
Il Seoul si è salvato collezionando ben 10 punti nelle ultime 4 partite e questa serie è iniziata con la rimonta più folle di questa stagione: sul campo del Gwanju alla 35ma giornata il Seoul si ritrovava sotto 3-0 al 50′, ma i rossoneri, ispirati da Palocevic (una rete) e Go Yo-Han (una rete e un assist) hanno ribaltato il risultato vincendo 3-4.
Pura follia che ha permesso al Seoul di salvarsi, mentre questa sconfitta è stata la condanna del Gwanju, che è retrocesso. A finire penultimo invece è stato il Gangwon, che dovrà affrontare i playout contro gli Hana Citizens, squadra seconda classificata della K2 League.
Altra squadra rossonera e nobile decaduta è il Pohang Steelers. La squadra di proprietà della Posco vanta in bacheca ben 3 AFC Champions League, l’ultima vinta nel 2009. Il Pohang non vince un campionato dal 2013, anno in cui sollevò al cielo anche la Coppa Nazionale.
Nonostante il ritorno in Champions League ci aspettavamo una stagione deludente da parte del Pohang a causa dell’importante campagna cessioni: il mancato riscatto di Palocevic (passato al Seoul) e l’aver venduto Iljutcenko e la giovane promessa Min Kyu-Song al Jeonbuk hanno privato in un sol botto la squadra coreana di tutti i suoi talenti.
La stagione di K-League ha infatti rispettato le aspettative: il Pohang Steelers ha concluso la sua campagna al nono posto, ma in Champions League con grande stupore di tutti quanti, è giunto in finale, confrontandosi con i sauditi dell’Al-Hilal, unica altra squadra ad aver vinto tre Champions League fino a quel momento.
Nel suo percorso continentale il Pohang Steelers ha eliminato il Nagoya di Massimo Ficcadenti ed i connazionali dell’Ulsan Hyundai (campioni in carica) grazie ad una difesa di ferro guidata dall’australiano Alex Grant, ma questo non è stato sufficiente nell’atto conclusivo della manifestazione, con l’Al-Hilal che ha trionfato per 2-0.
Le due squadre neopromosse, il Jeju United ed il Suwon hanno disputato delle stagioni brillanti, chiudendo il campionato rispettivamente al quarto e al quinto posto. Gli isolani del Jeju attendono di tornare in Champions League (a partire dai preliminari) qualora il Daegu di Cesinha (terzo classificato) vincerà la finale di FA Cup (all’andata vittoria per 1-0 contro il Jeonnam Dragons, squadra della K2 League).
La rinascita del Jeju United si è concretizzata grazie al capocannoniere della K-League, il classe 1990 Min-kyu Ju, autore di ben 22 gol.
Murilo (del Suwon) e Kim Bo-kyung (Jeonbuk).
E’ già dalla passata stagione che parliamo del talento di Min Kyu-song, quest’anno trasferitosi dal Pohang Steelers al Jeonbuk. Il classe 1999 è un esterno spumeggiante in grado di bucare le difese e che ha già sviluppato una predilezione per il gol: quest’anno sono state 10 le marcature condite anche da 4 assist. Numeri importanti per un talento che sembra essere destinato al calcio europeo.
Quest’anno a mettersi in mostra sono stati anche i talenti offensivi dell’Ulsan Hyundai: l’esterno destro classe 1997 Dong Jun-lee è stato il giocatore più prolifico in campionato delle Horang Tigers con 11 gol e 4 assist, ma vi è da evidenziare il ritorno in squadra di Se-hun Ho. L’attaccante, punta centrale, classe 1999, dopo due anni di servizio militare, in estate è tornato alla corte dell’Ulsan Hyundai, prendendosi subito la titolarità al centro dell’attacco e segnando ben 7 gol nella sola K-League.