Calcio e Finanza
·22 aprile 2025
Il Governo vara il Decreto Sport: commissario per sbloccare 5 miliardi sugli stadi

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·22 aprile 2025
Il tema stadi sembrerebbe essere vicino a una vera svolta. Il Governo Meloni è pronto a varare il Decreto Sport che, tra le altre cose, introdurrà la procedura commissariale per la costruzione di nuovi impianti. Un provvedimento fortemente voluto dal ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi per eliminare gap normativi e burocratici e sgombrare il campo da equivoci politici creatisi in questi anni.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, grazie alla svolta legislativa che permetterà la nomina di un commissario e la designazione dei sindaci o di loro delegati quali sub-commissari si punta a riattivare i procedimenti bloccati o ad avviarne di nuovi con una procedura diretta a sbloccare investimenti già programmati per 4,5/5 miliardi.
Ma secondo le stime governative si potranno attivare altri interventi con un impatto economico che potrà superare i 7 e raggiungere anche i 10 miliardi. «Abbiamo fatto un salto di qualità con la configurazione della struttura commissariale, con tutto ciò che ne consegue in termini di poteri che non prevaricano ma usano le migliori pratiche per accelerare il processo. Questo per rispondere a un’esigenza che è quella del 2032, che è anticipata al 2026 per la definizione dei cinque stadi italiani. La UEFA ha imposto per aprile-maggio 2027 l’apertura dei vari cantieri, pena la revoca dell’assegnazione. Il tempo, perciò, non è molto», le parole di Abodi.
Ma l’obiettivo è di sistema: «Sono convinto che attraverso le strutture commissariali, utilizzando anche la volontà dei club, in particolare quelli con proprietà straniere, e delle amministrazioni che in alcuni casi sono andate avanti e con il portafoglio di opportunità finanziarie che metteremo a disposizione potremo aprire a cavallo della fine di quest’anno e del prossimo altri due cantieri oltre a quello di Firenze. Bologna e Cagliari sono altri due progetti pronti, come Empoli e Parma», ha aggiunto Abodi.
Gli interventi più importanti dal punto di vista economico sono quelli di Inter e Milan sull’area di San Siro che potrebbe valere fino a 1,5 miliardi e quello della Roma che a Pietralata ha programmato un investimento da 1,2 miliardi. Anche la Lazio sta lavorando su un progetto da 450 milioni di euro per riqualificare il Flaminio.
A Firenze sono partiti già i lavori su una parte dell’Artemio Franchi che costeranno alle casse pubbliche circa 150 milioni. Per completare l’opera Rocco Commisso, il presidente Viola, sarebbe disponibile a tirare fuori altri 100 milioni. A Parma il gruppo Krause finanzierà per oltre il 60% il budget previsto per la ristrutturazione (circa 150 milioni). Da pochi giorni invece la Regione Sardegna ha confermato l’impegno da 50 milioni per il nuovo stadio del Cagliari, la cui definitiva realizzazione potrebbe costare tra i 150 e i 200 milioni.
Tra quelli citati da Abodi c’è anche lo stadio dell’Empoli la cui riqualificazione, proposta nel luglio del 2024, dovrebbe comportare un investimento di circa 50 milioni. Ad ogni modo, altri club, non solo di Serie A, hanno in agenda da tempo l’ammodernamento dell’impianto in cui giocano o l’edificazione di uno nuovo: dal Venezia nell’ambito del Bosco dello Sport (il piano pubblico da 92 milioni è stato confermato dal Comune venerdì scorso) al Como, dal Lecce al Palermo, dall’Arezzo al Perugia.
«Per finanziarli stiamo configurando insieme al ministero dell’Economia un portafoglio di prodotti che vanno dal fondo equity, al fondo immobiliare, dalle garanzie combinate tra Istituto per il credito sportivo e SACE, al contributo in conto interessi, altro fondo speciale affidato all’Icsc, fino ad una negoziazione sul mercato europeo per la raccolta di provvista finanziaria a condizioni agevolate e a procedure semplificate che andranno dentro la struttura commissariale anche per l’eventuale alienazione del bene», ha concluso Abodi.