Calcio e Finanza
·5 agosto 2025
Il Governo cede al Quirinale sul Dl Sport: cancellate tre norme contestate

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·5 agosto 2025
Al Senato il governo è stato costretto a fare un passo indietro sul decreto Sport, dopo una giornata di confusione e rinvii. L’obiettivo iniziale era quello di eliminare due norme contestate dal Quirinale – giudicate prive di urgenza e dunque non compatibili con un decreto-legge – ma mantenere intatta una terza, quella che attribuiva nuovi poteri alla società pubblica Sport e Salute.
Tuttavia, proprio quest’ultima disposizione ha provocato la reazione più netta del Colle, costringendo l’esecutivo a rivedere completamente i piani. Tutto è iniziato – spiega La Repubblica – con la convocazione della commissione Bilancio alle 11, che avrebbe dovuto procedere allo stralcio delle due norme già individuate:
Ma quando diventa chiaro che il Quirinale pretende anche la cancellazione della norma su Sport e Salute – che le affidava la gestione di eventi sportivi con finanziamenti pubblici superiori ai 5 milioni di euro, come la Coppa Davis o gli Europei di volley del 2026 – l’intera strategia governativa va in crisi.
I lavori della commissione vengono rinviati due volte. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, resta in contatto con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ribadendo la volontà di non arretrare. Ma Ciriani fa presente che la posizione del Colle è netta e non lascia margini: l’articolo contestato va eliminato.
Nel frattempo, il governo valuta un piano alternativo: trasferire le norme criticate in un disegno di legge separato, così da bypassare il vincolo di urgenza imposto dai decreti. Il testo sarebbe stato approvato rapidamente dalla commissione Cultura e Sport del Senato, per poi passare velocemente alla Camera. Era già pronto anche il nome del firmatario: Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia. Ma l’opposizione – Pd, M5S, Italia Viva e AVS – si è opposta duramente, facendo tramontare anche questa opzione.
A quel punto, il governo ha cambiato linea. La settima commissione si è riunita, con l’arrivo anche Abodi, ma non ha potuto più evitare il dietrofront. In aula, è spuntato un emendamento che cancella del tutto la norma su Sport e Salute. È il segnale della resa. In serata, il decreto Sport viene approvato dal Senato con un voto per alzata di mano. Ora si attende il passaggio finale alla Camera.
Il testo, però, è arrivato mutilato. E’ saltato il comma che prevedeva l’assunzione senza concorso del personale delle federazioni sportive, è stato cancellato anche il passaggio delle competenze dai TAR alla giustizia ordinaria per le controversie con la Commissione di verifica ed è scomparso infine anche l’articolo che affidava a Sport e Salute l’organizzazione dei grandi eventi finanziati dallo Stato.
Il Quirinale aveva ritenuto che nessuna di queste norme avesse carattere d’urgenza. Il governo proverà a riproporle in un disegno di legge ad hoc dopo la pausa estiva.