
All Asian Football
·18 luglio 2021
Il film della A-League 2020/2021

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·18 luglio 2021
Di solito un buon libro si legge partendo dalla prima pagina, ma visto che siamo in una situazione down under, possiamo aprirlo dall’ultima pagina e cominciare da lì il nostro viaggio. Il 27 giugno scorso si è giocata allo AAMI Park di Melbourne la Grand Final della A-League 2020/2021 tra il Melbourne City e il Sydney FC, in quella che è diventata la rivalità più sentita degli ultimi anni del calcio australiano. Fino a questa stagione il successo era stato costantemente ben saldo nelle mani degli Sky Blues guidati da Steve Corica, ma quest’anno il vento ha cominciato a girare in tutt’altra direzione. Dopo un inseguimento durato 12 anni il City ha portato a casa i due principali titoli del calcio australiano, Premiership e Championship, con una consapevolezza dei propri termini che non avevano dimostrato finora.
La parte iniziale della partita è stata equilibrata fino al 20° del primo tempo, quando la mezzala del Sydney, Alexander Baumjohann, ha fatto un break a centrocampo saltando due avversari e guadagnando una ventina di metri. Ha alzato lo sguardo e ha servito in velocità il compagno Kosta Barbarouses, che stava tagliando verso il centro. L’attaccante tascabile neozelandese ha fatto alcuni metri palla al piede, senza che nessun avversario lo disturbasse e ha fatto partire un gran tiro imparabile verso il secondo palo. Tom Glover ha provato a raggiungere il pallone estendendo tutti i suoi 191 centimetri senza successo. Gli spettatori allo stadio e quelli in TV avranno rivisto davanti agli occhi la finale della passata stagione. Il City in costante proiezione offensiva e il Sydney che lo colpisce alla prima occasione.
Il Sydney FC festeggia il vantaggio nella Gran Final 2021 [Copyright: xSCOTTxBARBOURx 20210627001552904187]
Ma il City di quest’anno è fatto di un’altra pasta rispetto al passato e gran parte del merito è di Patrick Kisnorbo. L’ex centrocampista difensivo del Leicester, dotato di passaporto italiano per parte materna, è subentrato a Erick Mombaerts, che ha deciso di rientrare in Francia dopo la cocente delusione subita nella Gran Final della passata stagione. A soli 40 anni Kisnorbo ha dimostrato di essere pronto per allenare una squadra ambiziosa come il City e la sua guida sicura ha fatto alzare il livello del gioco di molti dei suoi giocatori.
MELBOURNE, AUSTRALIA. Kisnorbo saluta i tifosi al termine della Gran Final. Photo by Dave Hewison/Speed Media/Icon Sportswire
Uno di quelli che più ha trovato giovamento dal cambio in panchina è stato Nathaniel Atkinson. Il 22enne terzino destro – in questa stagione ha spesso giocato da esterno offensivo – , nato in Tasmania e cresciuto nelle giovanili del Melbourne City, nel settembre del 2020 aveva firmato con il Perth Glory,perché i viola gli avevano garantito un contratto decisamente più importante. La recrudescenza della pandemia ha bloccato i trasferimenti della A-League e così Atkinson ha firmato un nuovo contratto con il City. Il vincolo per questo secondo transfer è che Atkinson sarebbe stato a disposizione soltanto per la seconda parte della stagione. Una volta che lo ha avuto a disposizione, Kisnorbo lo ha trasformato in un giocatore fondamentale per gli schemi della sua squadra, liberandolo da compiti difensivi e il ragazzo ha ripagato la sua fiducia con 3 goal in 18 presenze complessive e la vittoria della Joe Marston Medal 2021, il premio che dal 1990 viene assegnato allo MVP della finale in onore di Joe Marston, pioniere del calcio australiano che giocò con la maglia del Preston North End nella First Division inglese negli anni ’50 del XX secolo.
E’ proprio il giovane nazionale australiano a pareggiare la partita dopo soltanto 2 minuti dal vantaggio del Sydney. Il tutto parte da una travolgente azione sulla sinistra di Stefan Colakovski, punta classe 2000 del City, che taglia in due la difesa avversaria. Una volta arrivato al limite dell’area, serve la palla ad Atkinson che la mette sul primo palo all’incrocio. Palla al centro e si riparte dall’inizio.
Il fallo che ha portato Luke Brattan a prendersi il secondo giallo. [Copyright: xSCOTTxBARBOURx 20210627001552906110]
E’ il 35° del primo tempo e Luke decide di intervenire in scivolata su Marco Tilio. L’intervento manca totalmente il pallone e prende in pieno l’attaccante 2001 del City. Secondo giallo – Brattan era già intervenuto in maniera pesante al 25° – e rosso per il corsaro di mille battaglie a centrocampo. La partita cambia faccia. Corica è costretto a togliere Bobo per far entrare al suo posto il centrocampista Harry Van Der Saag. Da lì in avanti è un assolo del City.
Scott Jamieson con in braccio il figlio festeggia a fine partita [Photo by Dave Hewison/Speed Media/Icon Sportswire]
Il vantaggio dei ragazzi di Kisnorbo non poteva che essere segnato dal capitano, Scott Jamieson, in forza al City da 4 stagioni e passato da tutte le delusione degli ultimi anni. Il terzino sinistro è stato un altro dei giocatori che hanno beneficiato dell’upgrade di Kisnorbo. Il suo gioco più offensivo gli ha permesso di mettere a segno 4 goal, suo best score in carriera.
Scotta Galloway felice durante i festeggiamenti post finale [Photo by Dave Hewison/Speed Media/Icon Sportswir]
A suggellare il trionfo del City è stato Scott Galloway, terzino destro classe 1995 di origini nordirlandesi, con un gran tiro sul primo palo che ha trovato impreparato Thomas Heward-Belle, portiere titolare in questa occasione per gli Sky Blues. 69,5% possesso palla, 10 corner a 1, 692 passaggi a 301 con un accuracy dell’89,5%, 26 tiri con 8 nello specchio della porta contro 3 a 1 per Melbourne. Game, set, match come si direbbe nel tennis così tanto amato in Australia.
La Grand Final è stata segnata dall’assenza di alcune star in entrambi i team. Se per problemi fisici che li hanno tenuti fuori da giochi anche nella semifinale contro il Macarthur, non hanno giocato i due esterni offensivi titolari del City, Andrew Nabbout e Craig Noone, due assenze che sono state ben assorbite dalla squadra, gli altri calciatori che non sono scesi in campo lo hanno fatto per l’enorme rigidità dimostrata dal governo federale. 6 giocatori, 3 per squadra, non hanno potuto prendere parte alla partita perché sono stati impegnati con la Nazionale nelle qualificazione a Qatar 2022 che si sono giocate nella bolla in Kuwait. Nonostante le richieste della AFL – l’associazione dei club che gestisce la A-League – il governo è stato irremovibile e così sono tutti finiti in quarantena per 14 giorni. Il Sydney FC ha perso tre perni della difesa: il portiere titolare Andrew Redmayne, per il secondo anno consecutivo miglior portiere del torneo, il terzino destro Rhyan Grant, Johnny Warren Medal 2020, e Ryan McGowan, difensore centrale titolare; importantissimi i forfait anche per il Melbourne City che non ha potuto schierare Connor Metcalfe, centrocampista olyroos, Curtis Good, titolarissimo della difesa, ma soprattutto Jamie Maclaren, il bomber dei bomber di questa stagione con 25 goal in 24 partite.
Ryan McGowan
Andrew Redmayne
Rhyan Grant
Jamie Maclaren
Connor Metcalfe
Curtis Good
Le grandi sorprese di questa A-League 2020/2021 sono state 2:
I CENTRAL COAST MARINERS: La squadra di Gosford è stata senza ombra di dubbio la grande rivelazione di questo campionato. Dopo 7 anni di delusioni, il terzo posto nella regular season – raggiunto dopo essere stati a lungo in testa alla classifica – ha garantito un posto nei playoff. I calciatori dei CCM che si sono messi in evidenza sono stati molti.
Kye Rowles, roccioso difensore centrale, che ha giocato finora una stagione superba ma che non si è ancora conclusa perché è stato selezionato nella selezione olimpica australiana che giocherà a Tokyo 2021, è stato selezionato dai tifosi dei Mariners come l’MVP stagionale. Ma altri quattro sono stati i giocatori degni di nota della squadra guidata in panchina da Alen Stajcic, leggendario allenatore delle Matildas, e sono stati inseriti dalla PFA nel Team of The Year: Mark Birighitti, portiere di origini italiane che ha giocato una stagione nel Varese (2015), Ruon Tongyik, difensore di origini sud sudanesi è stato convocato dall’Australia con cui ha giocato le qualificazioni mondiali in Kuwait ed è tra i 22 che giocheranno l’olimpiade come fuori quota, Oliver Bozanic, mezzapunta di talento che ha giocato anche nel Lucerna (Svizzera), e il giocatore che ha guidato i Mariners in questa bella cavalcata, Matt Simon, il capitano e all-time scorer – 59 goals – che quest’anno ha segnato 10 goal.
La nostra menzione speciale va ad Alou Kuol, attaccante classe 2001 di origini sud sudanesi, che ha fatto il suo esordio nella A-League mettendo a segno 7 goal in 30 partite. Ad Aprile 2021 è stato messo sotto contratto dallo Stoccarda, squadra della Bundesliga. Il giusto riconoscimento per un talento clamoroso che si spera riesca a esprimere tutte le potenzialità dimostrate fin qui. Come mai nessun scout italiano lo abbia segnalato ai club della nostra Serie A è uno di quei grandi misteri che solo il buon Lucarelli con il suo Blu Notte potrebbe districare.
Il Macarthur FC è la nuova alunna che nessuno conosce ma che, subito al primo anno, dimostra di avere i numeri per stare tra le migliori della classe. Il trascinatore assoluto dei Bulls è stato Mark Milligan all’ultima stagione tra i professionisti. L’ex capitano di lungo corso della nazionale australiana, con cui ha giocato 80 partite complessive e ha alzato la AFC Asian Cup 2015, ha guidato i suoi in questa prima stagione assoluta nella A-League.
Il giocatore che ha stupito tutti gli addetti ai lavori è stato Dennis Genrau, centrocampista classe 1999, che è stato eletto dai tifosi come MVP stagionale del Macarthur FC. Fa parte anche lui dei 22 della nazionale olimpica e ha partecipato alle partite di qualificazione della nazionale maggiore in Kuwait. Un calciatore da tenere d’occhio per grinta, corsa e tecnica.
La dirigenza del club che ha sede nell’area metropolitana della South Western Sydney, a Campbelltown, ha già messo a segno 5 acquisti di livello per migliorare la rosa in vista della prossima stagione: Ulises Davila, MVP dell’ultima A-League con i Wellington Phoenix FC , Craig Noone grande protagonista del double con i Melbourne City FC, Tomislav Uskok dal Western United FC, Tomi Juric dall’Adelaide United e Daniel Da Silva dai Central Coast Mariners. Riusciranno in questo modo a superare la diffidenza nei loro confronti che si è creata tra gli abitanti della zona in cui giocano? Lo scopriremo alla partenza della prossima stagione. Il consiglio è di abbassare i prezzi degli abbonamenti ed evitare alcune kitchate che si sono viste allo stadio durante la stagione.
E’ impossibile non mettere dietro la lavagna il Western United FC e Melbourne Victory
La squadra di Alessandro Diamanti – che tra un acciacco e l’altro alle costole è stato il miglior assistman della lega con 9 ed è stato inserito nella rosa ristretta per l’MVP stagionale che ha vinto la scorsa stagione – non ha raggiunto i playoff come era riuscita a fare al debutto nel 2019/2020. Troppi i goal subiti (47) e terzo peggior attacco del campionato (30). La dirigenza ha individuato i responsabili in Besart Berisha – solo 6 i goal stagionali per l’all time scorer dellla A-League – a cui non è stato rinnovato il contratto e l’allenatore Mark Rudan, che ha rescisso consensualmente il proprio contratto.
Per cercare di sfruttare al massimo l’ultimo anno di contratto di Diamanti, la società ha subito messo a segno due colpi di notevole livello. Come sostituto di Berischa è stato messo sotto contratto Dylan Wezel-Halls, attaccante dei Brisbane Roar, e John Aloisi, allenatore 45enne fermo dal 2018 e commentatore TV del A-League, che in Italia conosciamo per aver giocato due stagioni nella Cremonese a metà anni ’90.
17 sconfitte, 60 goal presi e 31 goal realizzati in 26 partite. Questo è lo score iper negativo di una ex grande del calcio australiano oggi decaduta a ultima delle classe: i Melbourne Victory. La squadra di Vittoria è di gran lunga la più tifata e la seconda più titolata della lega. La rivoluzione è stata totale via molti calciatori e via il coach ad interim Steve Kean, che aveva sostituito il disastroso Grant Brebner. In panchina è arrivato uno dei totem del calcio australiano Tony Popovic, unico coach australiano ad aver vinto la AFC Champions League con i Western Sydney Wanderers (2014). La sua presenza sarà capace di ridare vigore a una rosa che avrebbe bisogno di essere rivoltata come un calzino?
Vincitori della Johnny Warren Medal:
Milos Ninkovic (Sydney FC) Ulises Davila (Wellington Phoenix)
Allenatore dell’anno della A-League:
Patrick Kisnorbo (Melbourne City)
Arbitro dell’anno della A-League:
Chris Beath
Portiere dell’anno della A-League:
Andrew Redmayne (Sydney FC) Mark Birighitti (Central Coast Mariners)
A-League Nike Golden Boot:
Jamie Maclaren (Melbourne City)
Giovane calciatore dell’anno della A-League:
Joel King (Sydney FC)
Gol dell’anno in A-League:
Andy Keogh (Perth Glory)
A-League Fair Play & Westfield W-League Fair Play Award: Brisbane Roar FC