Il Chelsea di Boehly e la multiproprietà: una quota dello Sporting nel mirino | OneFootball

Dopo aver acquisito lo Strasburgo per circa 75 milioni di euro, il consorzio BlueCo, che conta la partecipazione del Clearlake Capital di Todd Bohly e Behdad Eghbali, proprietario del Chelsea, ha messo nel mirino un altro club europeo. Tutte le indiscrezioni portano allo Sporting Lisbona, una delle formazioni più titolate del calcio portoghese.

A confermare l’interesse è il quotidiano inglese The Telegraph che rilancia una notizia dello scorso agosto del quotidiano portoghese A Bola. Al momento si parla di un’acquisizione di una quota di minoranza, con gli investitori convinti della bontà della scelta ricaduta sullo Sporting Lisbona, considerato un club dal grande potenziale che può sfruttare le numerose stelle lanciate nel grande calcio, a partire da Cristiano Ronaldo. Lo Sporting, come detto, sarebbe il terzo club della galassia BlueCo, dopo Chelsea e Straburgo e confermerebbe la volontà di ampliare i confini di investimento nel calcio, come fatto dal City Football Group (la holding che controlla il Manchester City).

L’idea alla base del progetto è quella di far circolare, in questo gruppo di club, giovani calciatori acquisiti dai migliori campionati minori ma con un forte potenziale da far crescere, così da creare un grande serbatoio di talenti che possano entrare a far parte della rosa del Chelsea o la cui vendita possa garantire risorse fresche a livello economico-finanziario.

I rapporti fra Chelsea e Sporting sono molto buoni, come testimoniano gli incontri a Londra alla fine della scorsa stagione in cui era presente anche il presidente dei portoghesi Frederico Varandas con i propri amministratori Francisco Salgado Zenha e André Bernando. È invece naufragata la trattativa che coinvolgeva Manuel Ugarte, accasatosi per 60 milioni di euro al PSG.

Una delle strade possibili con cui il BlueCo potrebbe entrare nel capitale dello Sporting, è quella che vede l’acquisto da parte del gruppo dei titoli convertibili obbligatori appartenenti al Novo Banco. Una operazione simile è stata condotta, nel marzo 2022, dalla società portoghese che ha prelevato altri titoli che erano in possesso di un’altra banca, la BCP, l’istituto commerciale portoghese privato più grande del Paese.