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·23 novembre 2022

Il CEO dell’ECA: “Più soldi per i club storici della Champions League”

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L’European Club Association (ECA) vorrebbe rivalutare la redistribuzione dei diritti TV UEFA.

Il modello attuale dell’ente guidato da Ceferin assegna il 30% del montepremi dei suoi tre tornei alle prestazioni storiche di un club nelle competizioni europee nelle ultime dieci stagioni.


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Con il nuovo format a partire dalla Champions League del 2024, i club più piccoli e il gruppo Football Supporters Europe (FSE) hanno chiesto modifiche al sistema di redistribuzione finanziaria delle risorse stanziate nel montepremi annuale della UEFA andando ad elargire una maggiore somma ai club “minori”.



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L’ECA, che rappresenta 245 squadre di calcio europee, ha un'opinione diversa sulla questione.

Charlie Marshall, amministratore delegato dell'organizzazione, ritiene che il modello esistente funzioni bene ma necessita di riforme: “C'è una voce [la classifica dei coefficienti] fondamentale per l'intera costruzione della piramide del calcio europeo dall'alto verso il basso”, ha detto Marshall al Times.

"Questo è anche ciò su cui si basa l'appartenenza all'ECA, la classifica del coefficiente così come è [senza dare dettagli sul numero di anni su cui dovrebbe essere basato il coefficiente o su quale percentuale della ripartizione finanziaria venga elargita] è fondamentale per tutto il calcio europeo. Ha funzionato piuttosto bene finora e potrebbe non funzionare così bene se verrà modificata”.

Inoltre, l’AD sostiene anche che la possibilità di una Superlega europea sia più realistica se il modello venisse modificato, poiché i grandi club sarebbero più scontenti di minori entrate.

Il FSE sostiene che i pagamenti dei coefficienti vanno in favore dei club d'élite e ampliano le "disparità finanziarie" all'interno dei vari campionati e tra i campionati stessi.



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Parlando di questa situazione, Cliff Baty, CFO del Manchester United, ha avvertito che qualsiasi cambiamento avrebbe avuto un impatto sulla sostenibilità dei club e del gioco: “Anche se concordo sul fatto di dare più fondi ai club più piccoli, la torta diventa più grande. Il motivo per cui le emittenti pagano così tanti soldi è per il prodotto. Se si cambia regola solo per avere più soldi, penso che bisognerà stare attenti all’evoluzione che si avrà del gioco. Sappiamo tutti dove si crea valore, ammettiamolo”.

“Dal nostro punto di vista”, continua Baty, “L’attuale redistribuzione ci dà un grado di certezza che aiuta in termini di sostenibilità e di fair play finanziario. Cambiando i club europei più importanti potrebbero avere qualche problema”.



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