Calcio e Finanza
·28 agosto 2019
In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·28 agosto 2019
Il Bury FC, club inglese di terza serie, è stato ufficialmente espulso dalla League One, il campionato in cui militava. Il club è ufficialmente fallito ed è stato espulso dal campionato di competenza. La società, infatti, non ha rispettato la scadenza fissata per martedì alle 17, che costituiva una proroga per trovare i fondi necessari per pagare i creditori, e dopo una mancata acquisizione sono cadute anche le speranze di salvezza.
«La League One comprenderà ora 23 club per il resto della stagione e le retrocessioni saranno ridotte a tre, il che si tradurrà in una serie completa a 24 squadre nel 2020/21. A settembre 2019 si svolgerà una discussione con i club EFL, sul conseguente impatto che questa situazione avrà sulla League Two», scrive la EFL (English Football League) in una nota.
Debbie Jevans CBE, presidente esecutivo della EFL, ha dichiarato: «Oggi è senza dubbio uno dei giorni più bui della storia recente della Lega. L’EFL ha lavorato con determinazione e instancabilmente per evitare questo risultato e questa situazione ci è stata imposta non a cuor leggero».
«L’EFL – aggiunge Jevans – deve porre l’integrità delle nostre competizioni al centro di ogni decisione che prendiamo e semplicemente non possiamo permettere che questa inaccettabile situazione continui o confermi la prospettiva di posticipare ulteriori appuntamenti. Capisco che questo sarà un momento profondamente sconvolgente e devastante per i giocatori, lo staff e i sostenitori del Bury e la comunità in generale. Non c’è dubbio che le notizie di oggi saranno sentite in tutta la famiglia del calcio».
«Nessuno voleva essere in questa posizione, ma a seguito di ripetute scadenze mancate, la sospensione di cinque partite della Lega, oltre a non ricevere le prove di cui avevamo bisogno in merito agli impegni finanziari e una possibile acquisizione non materializzata; il consiglio di amministrazione della EFL è stato costretto a prendere le decisioni più difficili», ha concluso il presidente.