Zerocinquantuno
·22 gennaio 2025
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·22 gennaio 2025
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Bologna-Borussia Dortmund 2-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
La serata perfetta – Tutto, semplicemente, meraviglioso: escludendo le soddisfazioni personali avute sul campo quando ancora giocavo, è stata tra le più grandi gioie che il calcio mi abbia mai regalato. Lo stadio Dall’Ara era una bolgia, con una coreografia da brividi e un pubblico entusiasta che ha fatto letteralmente volare i rossoblù dall’inizio alla fine. La vittoria, strameritata, ha completato l’opera: serata davvero magica che tifoseria, società e squadra meritavano di vivere.
Le lodi al Bologna – Se non avessi saputo che si trattava di Champions League e che l’avversario era il Borussia Dortmund vicecampione in carica, per quello che ho visto avrei pensato ad una partita di campionato contro un’avversaria medio-piccola. In queste ore sto leggendo e sentendo grandi nomi del mondo del calcio fare i complimenti al Bologna per la partita fatta: mi accodo e sono felice che tante persone si stiano finalmente rendendo conto del valore di questa squadra.
La rivincita di Italiano – Ad inizio stagione predicavo calma e facevo bene, bastava avere pazienza e dare fiducia a persone che hanno sempre saputo fare il loro lavoro. Mi riferisco a Sartori e Di Vaio, naturalmente, ma soprattutto a Italiano. Ieri la scelta di togliere Freuler per inserire Odgaard è stata sua: nella ripresa ha proposto una squadra spregiudicata che ha saputo sfruttare i punti deboli dell’avversario, e il risultato l’ha premiato. È un tecnico molto bravo e preparato, e mi fa piacere che si sia guadagnato una vetrina così prestigiosa.
Le firme che faranno storia – Holm, se si eccettua l’evitabile trattenuta su Anton, ha fatto un partitone, mentre il solito Odgaard ha determinato anche da subentrato, ma le storie più belle di serata sono quelle dei due marcatori. Dallinga dopo mesi difficili è stato premiato col titolo di man of the match, mentre Iling-Junior si è riscattato da un finale di primo tempo dopo il quale nessuno avrebbe scommesso su di lui, realizzando un gol che rimarrà nella storia del BFC.
L’eliminazione a testa alta – Vista la prestazione avrei elogiato il Bologna anche a fronte di un risultato diverso, ma la vittoria è l’ancor più degno finale di un percorso molto migliore di quanto non dica la classifica. Ora c’è un’ultima partita da onorare, ma soprattutto c’è una spinta emotiva da tenersi dentro e da riversare in campionato, perché i rossoblù hanno tutte le carte in regola per giocarsi di nuovo un posto in Europa. Magari proprio in quella che conta di più.
CONTRO
L’arbitraggio all’italiana – L’arbitro Gozubuyuk ha tenuto un metro molto poco europeo, e trovo anche che nei due episodi in area di rigore ci sia stata difformità di giudizio: se è rigore quello di Holm, allora lo è anche quello su Ndoye.
Le lacrime di Orsolini – Mi dispiace tantissimo per ‘Orso’, il suo infortunio e le sue lacrime all’uscita dal campo. Stava giocando bene, non ha potuto partecipare alla festa come meritava e temo che il Bologna lo perderà per un mesetto: è in assoluto la nota più stonata di una serata indimenticabile.
Pepè Anaclerio
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Foto: bolognafc.it