Il Bologna chiude un anno magico con una serata stregata: al Dall’Ara succede di tutto, il Verona ne approfitta e infila un incredibile 2-3 | OneFootball

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·30 dicembre 2024

Il Bologna chiude un anno magico con una serata stregata: al Dall’Ara succede di tutto, il Verona ne approfitta e infila un incredibile 2-3

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Reduce dalle convincenti vittorie conquistate contro Fiorentina e Torino, il Bologna prova a chiudere a testa alta un 2024 davvero indimenticabile ospitando al Dall’Ara il Verona, invischiato per l’ennesima stagione in una complicata lotta salvezza. Davanti a 26 mila spettatori il grande ex Italiano, con ormai quasi tutta la rosa a disposizione, propone lo stesso 4-2-3-1 ammirato nel turno scorso all’Olimpico, invertendo gli esterni offensivi (Odgaard a destra, Dominguez a sinistra) e con un l’unica eccezione di Fabbian al posto di Ferguson dietro a Castro. Sul versante opposto Zanetti, aggrappato alla propria panchina in attesa che il club cambi proprietà (si parla del fondo americano Presidio Investors), opta invece per un 3-4-1-2 con Serdar e Duda interni di centrocampo, Suslov sulla trequarti e Tengstedt al fianco di Sarr in avanti. I rossoblù, come prevedibile, provano a fare la partita sin dalle prime battute, ma il pressing ospite costringe spesso Skorupski a lanciare lungo su Castro, stretto nella morsa dei difensori scaligeri. Al 6′ il portiere polacco blocca in sicurezza un colpo di testa di Serdar, poi all’8′ Dawidowicz rischia l’autogol su cross basso di Holm ma Ayroldi ferma l’azione per un fallo in attacco. Col passare dei minuti inizia ad accendersi Dominguez, che al 18′ scodella in area un pallone invitante incornato sopra la traversa da Odgaard. Al 20′ però i felsinei riescono a passare e lo fanno in bello stile: rimessa lunga di Holm per Fabbian che scappa via sulla destra e serve nel mezzo Castro, tiro dell’argentino murato e sponda aerea dello stesso ‘Toto’ per il connazionale Dominguez, che converge saltando in dribbling un paio di avversari e incrocia una perfetta rasoiata nell’angolino. Applausi. Una volta sbloccato il punteggio, il BFC comincia a giocare in maniera ancor più sciolta, con Pobega che di tacco al 28′ (su imbeccata di Freuler) e in spaccata al 34′ (su torre di Fabbian) chiama Montipò all’intervento. L’Hellas intanto perde capitan Lazovic per problemi gastrointestinali, e al 35′ trema forte su un’incursione prepotente di Odgaard che da sottomisura coglie un clamoroso palo. Pare prefigurarsi una serata esaltante, invece a ridosso dell’intervallo cambia tutto. Al 38′ Lucumí combina una delle sue sporadiche frittate in fase di possesso e manda in porta Tengstedt, che appoggia all’accorrente Sarr l’assist per un comodo 1-1. Ma non è abbastanza, perché in pieno recupero Serdar spizza un lancio di Bradaric anticipando proprio Lucumí e favorisce l’inserimento di Tengstedt, che insacca addirittura il 2-1 gialloblù. Improperi e squadre negli spogliatoi. In avvio di ripresa i padroni di casa si gettano subito alla caccia del pareggio e al 2′ Odgaard scalda i guantoni a Montipò da posizione defilata. Ci sono però anche dei rischi, come al 4′, quando Suslov si invola in una prateria e per fortuna dei rossoblù calcia largo anziché offrire a Tengstedt un agevole tap-in. La gara dei felsinei, già complessa, diventa una montagna da scalare al 6′: a palla lontana, Pobega reagisce ad una spinta di Duda rifilando allo slovacco una manata sul volto (molto lieve, all’apparenza) e viene espulso. Il VAR conferma la severissima decisione dell’arbitro e il Bologna si ritrova in dieci uomini ancora per colpa dell’ex Milan. Sembra la fine, ma lì Freuler e compagni sfoderano attributi, idee chiare e qualità, costruendo un secondo tempo da standing ovation, con forcing offensivo costante misto a lucida pazienza e occasioni a ripetizione. E al 13′, in seguito ad una punizione di Odgaard sul palo, uno scatenato Dominguez ribadisce la sfera in rete per il 2-2. Il Dall’Ara è una bolgia e la squadra, ridisegnata da Italiano sulla base di un 4-1-3-1, si muove bene sul rettangolo verde e regala emozioni: al 16′ Fabbian sfiora il bersaglio di testa su traversone di Odgaard, al 19′ Montipò vola per deviare in corner un sinistro a giro del danese, e alla mezzora il numero 1 scaligero si ripete su un destro potente e ben indirizzato di Dominguez, che al 35′ lascia spazio a Ndoye nel tripudio generale: prestazione maiuscola. Il Verona, ‘aiutato’ di nuovo da un Ayroldi in confusione che non concede la regola del vantaggio con Odgaard indirizzato in porta, si fa vivo in zona Skorupski al 37′, quando Serdar raccoglie in area un corto rinvio di Miranda ma alza troppo la mira. Per il resto è un monologo bolognese, ma guai a sfidare un gioco tanto bello quanto bastardo come il calcio. Certe partite nascono e muoiono stregate, e quella odierna ne è un chiaro esempio: al 43′ un’innocua punizione di Duda ballonzola vicino al dischetto del rigore e viene impattata di petto da Castro, che manda fuori tempo Skorupski e lo trafigge per un clamoroso autogol. Amarissimi titoli di coda sul match e sul 2024, perché stavolta è finita sul serio e a nulla servono gli ingressi ‘disperati’ di De Silvestri, Orsolini e Dallinga. Al 47′ una bomba dello sfortunato Castro su punizione dal limite si infrange sulla barriera, così come si infrangono sulla ‘bestia nera’ Zanetti (4 vittorie su 4 confronti diretti) i sogni di gloria di un BFC oggi pasticcione ma anche bello, quantomeno dalla mediana in su, ed encomiabile. Sogni che tutto l’ambiente rossoblù, stasera comprensibilmente deluso da certi episodi e da risultato doloroso, proverà a riaccendere nel 2025, sperando che possa essere un altro anno magico. In barba alle streghe.

BOLOGNA-HELLAS VERONA 2-3


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BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Holm (44′ st De Silvestri), Beukema, Lucumí, Miranda; Freuler, Pobega; Odgaard (44′ st Orsolini), Fabbian (44′ st Dallinga), Dominguez (35′ st Ndoye); Castro. A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Casale, Corazza,, Erlic, Lykogiannis, Ferguson, Moro, Urbanski, Iling-Junior, Karlsson. All.: Italiano

HELLAS VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Tchatchoua, Serdar, Duda, Lazovic (30′ st Bradaric); Suslov; Sarr (25′ st Mosquera), Tengstedt (25′ st Livramento). A disp.: Magro, Perilli, Daniliuc, Faraoni, Magnani, Okou, Belahyane, Cissé, D. Silva, Kastanos, Alidou, Lambourde.  All.: Zanetti

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